Sergio Marchionne è stato criticato duramente perché accusato di voler portare la Fiat in America, ma visti i risultati che sta ottenendo nel 2011 chi lo critica farebbe bene a rivalutare la sua posizione, infatti la Fiat ha due soluzioni: avviarsi alla chiusura puntando sui mercati europei oppure puntare sui mercati americani.
Marchionne ha scelto la seconda opzione e ora vede i risultati: nonostante il crollo che sta avvenendo in una delle peggiori annate per il gruppo torinese, a fine anno la Fiat si appresta a portare a casa i maggiori guadagni della storia. Il merito è dovuto ai mercati americani ed è lo stesso Marchionne ad ammetterlo: “… le attività negli Stati Uniti e in Brasile sono le nostre maggiori fonti di reddito”.
Le vendite sono così alte che il gruppo torinese può compensare il calo di vendite di ben 210.000 auto in tre anni. Nonostante l’attività di Marchionne venga criticata e anche le Borse non sembrano apprezzare visto che i titoli Fiat hanno perso più del 30% del loro valore, i profitti del gruppo torinese sono i migliori di sempre.
Considerato anche questo aspetto, Marchionne è sempre più convinto di portare Alfa Romeo in America e continuare con la scalata alla Chrysler (entro fine anno Fiat potrebbe arrivare a possedere il 58,5% della società) per puntare sempre maggiormente sul mercato statunitense.
Infine, Marchionne ha dichiarato di non avere fretta di lanciare nuovi modelli in Europa. La sua frase è emblematica: “La gente si chiede dove sono i modelli nuovi: ma a chi li vendiamo?”. Visti i risultati ottenuti nel mercato italiano, Marchionne non ha tutti i torti!