I benzinai sono scesi in campo: prepariamoci ad uno degli scioperi più lunghi degli ultimi anni. Si prospettano ben “15 giorni di chiusura dei punti vendita, sia sulla viabilità ordinaria che su quella autostradale, da tenersi entro i prossimi tre mesi, secondo un calendario in via di formazione”.
I primi tre giorni dello sciopero potrebbero essere l’8, 9 e 10 novembre. Ovviamente uno stop di tre giorni metterà a disagio le principali città, e si prospettano lunghe file dai benzinai nei giorni immediatamente precedenti. Però, chiedete al vostro benzinaio di fiducia, se l’impianto continuerà l’erogazione dei carburanti in modalità self service.
Lo sciopero è stato deciso dal Coordinamento nazionale unitario dei gestori di Faib Confesercenti e Fegica Cisl, che ha inviato una nota direttamente al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Nella nota, le associazioni in causa accusano il governo di non prendere provvedimenti che sono stati promessi da tempo. Questa mancanza di tempismo del governo sta mettendo “a rischio di fallimento circa 25.000 piccole imprese e i 140.000 posti di lavoro degli addetti occupati“.
I gestori chiedono la liberalizzazione del mercato, per permettere alle piccole imprese di poter farsi concorrenza e chiedono anche il ripristino del “riconoscimento alla Categoria il ruolo essenziale di “sostituto d’imposta” ricoperto a favore dello Stato”.
Questo riconoscimento è necessario, visto che i gestori italiani devono incassare quasi 35 miliardi di euro che poi devono versare allo Stato: tutto questo denaro viene custodito dai gestori “a rischio della propria incolumità e finanche della vita, come stanno a testimoniare le cronache quotidiane”.