Abete: “Il rendimento delle italiane in Europa League è stato per noi un colpo mortale”

Le italiane continuano a snobbare l’Europa League, e il risultato è stata la perdita di un posto in Champion’s. Secondo Adriano Galliani, però, il pericolo a questo punto è che l’Italia continui a perdere posizioni nel ranking europeo, pericolo, alla stregua dei risultati conseguiti dalle italiane in questi ultimi anni, che non è affatto remoto.

La risposta di Giancarlo Abete, Presidente della FIGC, naturalmente non si è fatta attendere. Abete, infatti, ha parlato sulle pagine della Gazzetta dello Sport, analizzando a tutto tondo, gli attuali problemi del calcio italiano, soprattutto riguardo la richiesta alla UEFA di scindere i risultati in Europa League, da quelli in Champion’s.

“La risposta è una sola: non c’è niente da fare -ha detto Abete. La commissione Club Competition dell’Uefa prima e il Comitato Esecutivo poi, hanno esaminato la richiesta di scindere i ranking di Champions ed Europa League. E l’hanno due volte respinta all’unanimità.”

Il Presidente della FIGC, d’altronde, condivide la scelta dell’UEFA, sebbene a scapito del calcio italiano, che, è inutile negare, si sta scavando la fossa da solo. “Se condivido? Sì. Il sistema è sufficientemente bilanciato, Platini guarda alla crescita dell’intero movimento calcistico europeo e questo mi trova d’accordo. Tenere sotto lo stesso ranking le due competizioni poggia su basi logiche, di unitarietà e connessione, le terze classificate dei gironi di Champions poi scivolano nella fase a eliminazione dell’Europa League.”

Purtroppo Abete non prevede cambiamenti, se non impercettibili, nei prossimi anni. “No, non vedo all’orizzonte cambiamenti: al massimo qualche piccolo aggiustamento. Si potrà forse rivedere la valutazione dei pesi ponderati, perché non c’è dubbio che la Champions sia una cosa e l’Europa League un’altra. Ma se qualche modifica dovesse esserci, sarà comunque impercettibile.”

Il problema, secondo Abete, è un problema tutto del nostro calcio: “La verità è che il problema del ranking risiede altrove. L’eliminazione di Palermo e Roma nei preliminari di Europa League, e più in generale il rendimento che da anni i nostri club hanno nella seconda coppa, sono colpi quasi mortali. Perdere un club durante un girone è una cosa, comunque disputa sei partite e ha anche il bonus qualificazione dai preliminari, ma perderlo prima rappresenta un danno irreversibile sul quale forse sarebbe il caso di riflettere”.

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