Italia Paese strano: allagata la Capitale e c’è chi protesta per la chiusura dei Ministeri al Nord

Della notizia (chiusura delle sedi ministeriali del Nord disposta dal Tribunale) si è già parlato su questo sito, ma qui vogliamo riassumere brevemente la storia e farne un parallelismo molto interessante nel giorno in cui Roma risulta tutta allagata e ci sono pure delle vittime. Allora, è terminata ieri una curiosa vicenda della nostra politica, o forse sarebbe più corretto definirla una boutade, quella che la scorsa estate ha portato all’apertura di fantomatici distaccamenti ministeriali (per quanto riguarda i dicasteri della semplificazione e delle riforme per il federalismo) nella Villa Reale di Monza.

Andiamo con ordine: Roberto Calderoli in primis inaugurava pochi mesi fa le sedi ministeriali di Monza, nelle quali faceva inserire la statua di Alberto da Giussano e proclamava che quello era solo il primo passo della battaglia leghista. Il giorno dopo gli uffici erano già chiusi, perché in ferie fino a Settembre. Anche successivamente sono rimasti dei ministeri ombra, perché non si sapeva realmente di cosa si occupassero, ma ovviamente la loro attività grava tutt’ora ulteriormente sui conti dello Stato, in un periodo in cui alla funzione pubblica si chiedono principalmente dei tagli.

Ieri il Tribunale del Lavoro di Roma ha posto fine alla farsa, accogliendo il ricorso effettuato dai sindacati autonomi della presidenza del consiglio, che avevano appreso dell’istituzione delle sedi a Monza addirittura dai giornali e dalla televisione, senza alcuna fase d’informazione e concertazione con le parti sindacali, come la legge prescrive.

Calderoli furioso ha già replicato di non voler provvedere alla chiusura di niente, mentre Zingaretti ed Alemanno si dicono soddisfatti di una sentenza che pone fine ad una stortura senza precedenti, che metteva in discussione l’unità del Paese ed il ruolo di Roma Capitale. Ma forse la cosa più grave sta nel fatto che c’è stato bisogno di un ricorso collaterale, seppur significativo, per porre fine ad una situazione che doveva esser stoppata per ragioni di merito ancorchè prima di quelle procedurali.

L’Italia non ha un euro neanche per uno straccio di decreto di sviluppo economico (lo dice il Presidente del Consiglio) e c’è chi apre dei ministeri inesistenti (perchè allo Stato oggi serve soprattutto di pagare affitti superflui) e tutto accade mentre Roma risulta totalmente allagata per un nubifragio: metropolitane chiuse, quartieri senza corrente, autobus latitanti, tram fermi, traffico pazzesco; quasi nessuno, me compreso, è riuscito a raggiungere il posto di lavoro, nonostante mezza giornata intera sui mezzi: 3 ore per fare 3 km. Questa è Roma: i responsabili di natura politica che obbligano oltre 5 milioni di persone, tra residenti e pendolari, a vivere in questo stato di cose da sempre, a mio parere vanno considerati alla stregua dei black block per i danni che la loro condotta inadeguata provoca!

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