FMI pessimista su debito Grecia, a rischio tranche da 8 miliardi

A preoccupare oggi i mercati finanziari è la notizia che vi sarebbero dissidi tra il Fondo Monetario Internazionale e l’Unione Europea, che insieme alla BCE formano la troika dei creditori di Atene, proprio riguardo alla sostenibilità del debito ellenico. Secondo l’istituto di Washington, le proiezioni e le cifre che l’Europa ha fornito sulla situazione futura dell’indebitamento greco sarebbero troppo ottimistiche e pertanto l’Fmi sarebbe propensa ad attendere studi più approfonditi, prima di dare il suo assenso al rilascio della sesta tranche di aiuti alla Grecia, prevista per fine mese e che ammonta a 8 miliardi.

Senza questi aiuti, Atene avrebbe liquidità sufficiente solo fino alla metà di novembre e successivamente sarebbe obbligata a dichiarare bancarotta. E l’Unione Europea vorrebbe che lo sblocco degli aiuti avvenisse eventualmente prima del Consiglio del 23 di ottobre, mentre una risposta ufficiale sarebbe attesa per il 24 di ottobre, seguendo le indicazioni degli ispettori della troika, inviati in Grecia alla fine di settembre.

La questione rischia di trascinarsi a lungo, mentre la Grecia è nel caos, per una serie di scioperi generali reiterati dai sindacati Adedy e Gsse, rispettivamente del pubblico impiego e del settore privato, che protestano vivacemente contro le misure dell’ennesimo pacchetto del governo, che dovrebbe essere approvato oggi in seconda lettura.

Altra soluzione rinviata è l’entità del taglio del valore nominale dei bond in possesso degli investitori. Previsto attualmente al 21%, ci sono pressioni esplicite per alzare tale percentuale, ma restano le divergenze, malgrado da Bruxelles si indichi un “haircut” che potrebbe sfiorare il 60%, come richiesto dalla Germania.

 

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