La saga di The Elder Scroll prodotta da Bethesda giunge ad un suo nuovo capitolo, il quinto per l’esattezza, dopo l’ottimo The Elder Scroll: Oblivion. Ci troviamo di fronte ad un gioco che sfonda, senza troppa fatica, il muro delle cento ore di gioco, se completato in ogni sua sfaccettatura. La meccanica di gioco permetterà ad ogni singolo giocatore di creare la propria storia, il proprio personaggio e il tutto sarà altamente plasmabile.
In The Elder Scroll: Skyrim, vestiremo i panni di un abitante di Tamriel, ultimo discendente dei Dragonborn, esseri in grado di assorbire l’anima dei draghi e tramutarla in straordinari poteri. Dopo una mezz’ora di gioco introduttiva saremo liberi di viaggiare in lungo e il largo per il mondo senza un’apparente scopo come visto già negli altri titoli Bethesda; le quest sia primarie che secondarie saranno disponibili solo se entreremo in contatto con la popolazione locale.
L’editor del personaggio è come al solito molto profondo ed intuitivo. Non sarà presente nessuna limitazione di razza o specie, potremo infatti essere un umano del nord, un Khajiit (essere dai lineamenti felini), un Argonian (un lucertola) un Elfo (oscuro, dei boschi, antico) o un Orco. La scelta della razza sarà fondamentale al fine dell’impostazione di alcuni bonus di base con cui affrontare l’avventura nei primi istanti.
Come da tradizione in The Elder Scroll V: Skyrim le abilità cresceranno in base all’utilizzo. Parando colpi con lo scudo si aumenterà la capacità nel bloccare, usando spesso le magie si diventerà maghi provetti. Il personaggio crescerà secondo le nostre reali attitudini al combattimento. Potremo equipaggiare il nostro alter ego con armi diverse in entrambe le mani, per cui potremo equipaggiare due magie, arma e scudo o arma e magia.
La mappa dovrebbe essere vasta diverse decine di chilometri quadrati virtuali di monti, foreste e città.
Il gioco uscirà nell’evocativa data dell’ 11/11/11.