Prosegue lo sciopero generale dei dipendenti del settore pubblico e privato, proclamato dai rispettivi sindacati Adedy e Gsee, per protestare contro il pacchetto di misure che il Parlamento dovrà votare domani, che prevede tra le altre cose, un inasprimento della pressione fiscale sui redditi e il licenziamento di 30 mila dipendenti pubblici.
Dai panifici al trasporto pubblico, dalle scuole ai farmacisti, tutti stanno paralizzando il Paese, nel tentativo disperato di non continuare a pagare per evitare il default, facendo pressioni sul governo. Le misure sono necessarie, al fine di assicurarsi l’ottenimento della sesta tranche di aiuti da 8 miliardi, che la troika (BCE, UE e FIM) dovrebbe inviare entro metà novembre, per evitare la bancarotta ellenica.
Serpeggia qualche dubbio tra i deputati del Pasok. Si teme che alcuni socialisti non votino il pacchetto, facendo venire meno la maggioranza necessaria, ma l’appello lanciato dal premier Papandreou dovrebbe avere serrato le fila ancora una volta.
Intanto, questa mattina circolano voci, in base alle quali la Francia e la Germania avrebbero trovato un accordo, che presenteranno al prossimo vertice UE del 23 di ottobre, che prevede un potenziamento dell’Efsf fino a 2000 miliardi di euro. La maggiore copertura deriverebbe non dal versamento di nuovi fondi, su cui un pò tutti sarebbero contrari, bensì dalla possibilità di utilizzare il fondo come copertura assicurativa.
Resta da vedere se tale copertura sia affiancata o meno dall’uso possibile della leva finanziaria, che molti auspicano, ma verso la quale i tedeschi sono fortemente contrari, perchè la ritengono rischiosa per la salvaguardia dei contributi versati. A spingere i tedeschi verso un accordo sarebbe stata la tensione sui bond francesi nelle scorse due sedute.