Come abbiamo avuto modo di riferirvi, sia Uncharted 3 che Battlefield 3, per la loro modalità multiplayer online saranno dotati del PSN Pass, un codice venduto con il titolo, sotto forma di cartolina da grattare, da collegare al nostro account del Network di Sony, per poter utilizzare tutte quelle funzionalità di gioco che richiedono una connessione internet.
Una questione che ha sollevato gli animi di molti, anche perché questi saranno i primi due titoli ad avere questa caratteristica che, pian piano, verrà implementata a tutti i giochi che sono dotati di funzionalità online. La spiegazione di Sony è stata quella di voler combattere un fenomeno sempre più frequente che riempie le tasche solo delle grandi catene che vendono videogiochi e non chi, invece, lavora anche anni per realizzare un solo titolo, ovvero la compravendita di videogiochi usati.
Poiché la suddetta cartolina è utilizzabile una sola volta, ovvero il codice che troviamo lo possiamo collegare ad un solo account del PSN, chiunque andrà a comprare una copia del titolo di seconda mano dovrà aggiungere alla spesa anche una decina di euro per ottenere un nuovo PSN Pass.
Justin Richmond, director di Naughty Dog, la casa di sviluppo di Uncharted 3, ha appunto spiegato e sostenuto l’iniziativa di Sony in quanto si spendono talmente tante ore a creare modalità multiplayer cooperative e/o competitive che, a volte, costituiscono una grande fetta della storia, se non un capitolo a parte. Modalità costose da realizzare e che non vengono remunerate se il gioco viene venduto usato. Inoltre d’ora in poi, per stimolare la vendita del PSN Pass, tutti i DLC che verranno realizzati, saranno esclusivamente inerenti al multiplayer online.
La risposta che mi verrebbe da dare a tutti gli sviluppatori dei giochi è che i vari titoli videoludici stanno assumendo prezzi davvero esorbitanti e, proprio per questo, in molti si rivolgono al mercato dell’usato. Inoltre, le varie catene che vendono giochi usati, a mio parere, troveranno facilmente la soluzione per riuscire ad aggirare i costi aggiuntivi vendendo a prezzi più economici (ovvero, pagando anche meno chi il gioco lo venderà) le varie copie dei titoli.