Mario Monti, dopo le esternazioni di qualche mese fa, torna a farsi sentire con ancora maggior vigore sulla prima pagina sul Corriere della Sera, parlando della crisi ed attaccando frontalmente il governo in carica, tanto da chiedere alle forze politiche, che pochi giorni fa hanno regalato l’ennesima fiducia di facciata a Silvio Berlusconi, di incalzare il premier affinchè “risparmi all’Italia, se non il ludibrio, almeno il biasimo per aver causato un disastro“. Il presidente dell’Università Bocconi afferma che nel resto del mondo si è diffusa la preoccupazione che non sarà la tanto vituperata Grecia a far saltare l’eurozona ma, per motivi legati alle dimensioni, potrebbero essere la Spagna o l’Italia, con il nostro paese che sarebbe oggetto di pesanti critiche a causa della condotta del governo, ritenuto inaffidabile e soprattutto incapace di accettare le proprie mancanze, avendo avuto per troppo tempo un “ottimismo illusionistico” e cercando di “scaricare sugli altri le proprie responsabilità”.
Ma l’economista non si ferma ad una generica enunciazione dei problemi, giocando d’anticipo su eventuali critiche in tal senso che potrebbe ricevere, così come accaduto a Diego Della Valle ed al suo “sfogo” a mezzo stampa di qualche tempo fa, e rivolgendosi indirettamente al presidente del Consiglio, che definisce affetto da una “ovattata percezione della realtà” e contornato da “una cerchia di fedelissimi e fedelissime che toccano livelli inauditi di servilismo”, cita alcuni punti precisi:
1) L’economia italiana ha un notevole potenziale, ma in mancanza di crescita e di riforme nel settore pubblico e del mercato, potrebbe cadere vittima delle speculazioni sui mercati finanziari;
2) L’Italia potrebbe essere il fattore scatenante nell’eurozona di una crisi addirittura superiore a quella ancora in corso, un evento che danneggerebbe il mondo intero;
3) le responsabilità maggiori di questa situazione sono attribuite proprio al governo che è in carica già da tre anni e mezzo;
4) Berlusconi che si ostina a rimanere sulla sua poltrona di presidente viene ormai visto molto male dai più, c’è la convinzione diffusa che la sua figura sia “incompatibile” con una proficua attività di governo, per “intensità e credibilità” , volta ad assicurare la crescita del paese ed allontanare la crisi finanziaria;
5) tutte questa valutazioni vengono espresse, anche “con particolare disappunto e imbarazzo” da rilevanti esponenti politici europei, anche capi di governo ed anche membri del Partito popolare europeo, a cui aderisce il Pdl.
E se il pensiero di Mario Monti darà sicuramente fuoco alla miccia dell’ennesimo tsunami di polemiche e reazioni avverse, compreso probabilmente l’ormai rituale “metodo Boffo”, stavolta per i soliti noti il compito sarà più arduo del previsto. Grazie infatti all’agenzia di stampa “Tmnews” che ha interpellato Edward Luttwak, consulente della Presidenza USA, si ha la prima autorevole conferma che le affermazioni del Prof. Monti non sono campate in aria.
Le autorità statunitensi osservano “con grande preoccupazione” ciò che sta accadendo all’economia italiana, oltreoceano si ritiene “insufficiente” la manovra finanziaria appena varata, addirittura suggerendone una che porti circa il triplo nelle casse dello stato, 158 miliardi. E’ questo il pensiero in sintesi espresso dal celebre esperto americano, spesso ospite di trasmissioni come AnnoZero e Ballarò. La ricetta suggerita è quindi “Una manovra all’inglese in grado di trasformare il circolo vizioso in circolo virtuoso, fatto di riduzione dei tassi, recupero di credibilità sui mercati, riduzione del debito pubblico, aumento del Pil”, ed infine, alla domanda decisa e diretta su come viene considerato l’attuale governo, il giudizio appare inappellabile: “Ci vuole un nuovo governo con le migliori personalità trasversali. Berlusconi non gode più la fiducia delle istituzioni americane. E sorprende la mancanza di reazione della politica italiana all’urgenza dei fatti”.