Posticipo da cardiopalma in Serie A. La Lazio vince il derby contro la Roma all’ultimo respiro, una rivincita che il tecnico Reja e tutto l’ambiente biancoceleste attendevano da tempo. Vittoria meritata ed impensabile inizialmente, visto la partenza a mille della squadra di Luis Enrique, capace di portarsi in vantaggio dopo cinque minuti grazie alla giocata di Osvaldo, che sbuca alle spalle della difesa laziale su assist di Pjanic per poi battere Marchetti sul secondo palo. L’attaccante si becca il cartellino giallo nell’esultanza, che lo vede esporre una maglia con scritto “Vi ho purgato anch’io”, noto riferimento a quella esibita da Totti nel derby del ’99.
La Lazio fa effettivamente fatica a riprendersi, ed il suo assetto “da rincorsa” sembra sposarsi a nozze con la strategia romanista della serata, che prevede meno possesso palla e più verticalizzazioni, per sorprendere la difesa alta della squadra di Reja. A parte qualche conclusione dalla distanza di Hernanes, è la Roma ad andare vicina al raddoppio con un contropiede in cui Josè Angel mette in mezzo e Bojan manca di un soffio, prima che Osvaldo si avventi sul pallone senza però riuscire a concretizzare.
La svolta del match arriva però dopo 6 minuti nella ripresa, quando Brocchi sfugge a Kjaer che lo trattiene in area. Nessun dubbio per Tagliavento che concede il rigore ed espelle il danese; dal dischetto ci pensa Hernanes a fare 1-1.
La Roma, in inferiorità numerica pensa soprattutto a difendersi dalla veemenza degli attacchi biancocelesti, che portano alla traversa colpita da Klose ed al palo su un bel tiro al volo di Cissè. Quando il pareggio sembrava ormai assodato, ecco la zampata del campione, che porta il nome di Miroslav Klose: a tempo quasi scaduto, il tedesco stoppa la palla all’interno dell’area e la piazza con un gesto da grande bomber, mandando in delirio i tifosi laziali ai quali si unisce anche Reja, che viene espulso a causa dell’esultanza poco misurata. Ma, per il tecnico biancoceleste che non aveva mai vinto un derby, va bene così.