Si è concluso il vertice tra i venti ministri economici e finanziari delle più avanzate economie del pianeta. Insieme, rappresentano l’85% della ricchezza mondiale. Ecco, perchè le decisioni di questo tipo di vertici avrebbero ripercussioni molto forti sull’intero pianeta. Ma anche stavolta la riunione si è chiusa con tante dichiarazioni di buon auspicio e con l’elencazione di quali siano i problemi da affrontare, ma nulla di fatto sulle possibili soluzioni.
Sono emerse divisioni tra i Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) e le potenze del G8. I primi reclamavano un contributo maggiore di risorse in favore del Fondo Monetario. USA e Germania in testa hanno stoppato la richiesta, che mira essenzialmente a incrementare la quota di capitale dei Brics, all’interno dell’istituto.
Sempre i Brics hanno chiesto all’Europa di fare di più per risolvere la crisi debitoria, che rischia di travolgere anche le loro economie, che in buona parte dipendono dall’export verso USA e Vecchio Continente.
Il vertice ha preso atto, nel suo complesso, della necessità di creare leggi ad hoc per quelle banche di così grandi dimensioni, da avere un carattere sistemico. Tuttavia, tra USA ed Europa non si è andato oltre gli intenti. I tedeschi hanno ribadito che dovrebbe essere imposta una Tobin Tax a livello globale sulle transazioni finanziarie, idea su cui il Segretario al Tesoro, Timothy Geithner, è contrario.
Avanza, invece, l’idea di un maggiore taglio del valore nominale dei bond greci. Il 21 luglio scorso, si era previsto un “haircut” del 21%, ma le ultime indiscrezioni parlano di un taglio fino al 50%. I tedeschi lo vorrebbero persino al 60%. Il vertice di ieri troverà il suo seguito a Cannes il prossimo 3-4 novembre. In quella data, si concluderà la presidenza di turno della Francia.