Manovre finanziarie infiammano i prezzi

L’inflazione in Italia è passata, da agosto a settembre del 2011, da +2,8% a +3% stando ai dati definitivi resi noti dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat). Una variazione di più +0,2% per il carovita in soli trenta giorni è sia ampia, sia allarmante anche perché nel frattempo i consumi ristagnano a causa della crisi e dei bassi redditi delle famiglie. In virtù di questo scenario, il Codacons è tornato a criticare il Governo per non aver fatto in sostanza nulla per rilanciare i consumi nel nostro Paese, e per calmierare nello stesso tempo i prezzi.

Anzi, è stata aumentata l’aliquota Iva ordinaria, dal 20% al 21%, così come non sono stati messi a punto provvedimenti incisivi di liberalizzazione nel campo delle professioni, dell’Rc auto e dei servizi pubblici locali. Per non parlare poi del provvedimento di aumento delle accise sulla benzina che è avvenuto in concomitanza con il nuovo record storico della “verde” alla pompa.

Insomma, le manovre finanziarie a conti fatti infiammano i prezzi, ma purtroppo non finisce qui. Considerando che l’aumento dell’Iva è scattato dal 17 settembre scorso, c’è infatti da attendersi che l’effetto al rialzo sui prezzi debba essere in buona parte scontato proprio nel corrente mese di ottobre; ragion per cui l’inflazione al 3%, già alta e insostenibile, potrebbe continuare a crescere in questi ultimi tre mesi dell’anno. Anche per questo, se in tempi brevi dovesse essere messa a punto una nuova manovra finanziaria, la terza in pochissimi mesi, la situazione per le famiglie e per i consumi potrebbe diventare drammatica.

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