L’Inter cola a picco. Nella sfida del Massimino, i nerazzurri ottengono la loro quarta sconfitta in sei partite, scivolando nei bassi fondi della classifica in zona retrocessione.
Eppure i campioni del Mondo in carica partono col piede giusto e si trovano in vantaggio dopo 5 minuti sul campo del Catania grazie ad una bella azione avviata da un duetto tra Milito e Stankovic e proseguita dal cross di Maicon che trova Cambiasso pronto al tiro al volo sul secondo palo. Tutto lasciava pensare che questa sarebbe stata la partita della riscossa ma, di fatto, l’Inter si dissolve. Per tutto il resto del primo tempo, infatti, la squadra di Ranieri si limita umilmente a lasciare il possesso agli avversari, chiudendosi nella propria metà campo, impedendo al Catania di rendersi pericoloso negli spazi.
Certo, non è un atteggiamento autorevole, ma in tempi di magra bisogna innanzitutto pensare al risultato che, al termine della prima frazione da ragione ai nerazzurri, avanti per 1-0.
Nella ripresa tutto cambia e, dopo i 45 minuti giocati in modo ordinato, la retroguardia dell’Inter si fa trovare scoperta, permettendo a Bergessio di perforare la trequarti e servire Almiron, che s’inventa un destro di prima intenzione sul secondo palo che non lascia scampo a Castellazzi. Al 50′ arriva l’episodio chiave: contatto dubbio in area tra Castellazzi e Bergessio e l’arbitro Orsato concede il rigore, trasformato da Lodi. Ranieri prova a raddrizzare la situazione mettendo in campo Alvarez e Zarate, oltre a Cordoba (per via dell’infortunio di Samuel), ma è il Catania ad andare più volte vicina al terzo gol con Catellani.
L’Inter non riesce a creare gioco e le tante assenze non bastano a giustificare un atteggiamento arrendevole e confuso. Vanno però sottolineati i meriti di un Catania in emergenza che ha fatto valere la grinta e la forma atletica e che, con questo 2-1 sale a 9 punti in classifica, ben 5 più dell’Inter.