La Pet-Therapy è una forma di terapia usata in molti paesi del mondo, in Italia questa forma d’interazione tra pazienti e animali, deve essere ancora consolidata, anche perché non esiste una vera normativa che ne regolarizza l’uso. Tuttavia negli ultimi anni la Pet-Therapy sta trovando un notevole e sempre maggiore riscontro.
In che cosa consiste? Semplicemente è una nuova forma di terapia che vede l’uso degli animali e la loro positiva influenza comportamentale con pazienti malati che presentano diversi tipi di patologie. In prevalenza sono i bambini autistici e piccoli pazienti con gravi problemi motori, che sono indirizzati verso questo tipo di terapia.
Non solo, anche i malati di tumore che sono soggetti a cure palliative, sono esposti spesso con ottimi risultati alla Pet-Therapy. Oggi scopriamo che la Pet-Therapy non eseguita solo con i cavalli, terapia denominata ippoterapia, e con i cani; esiste e diventa sempre più diffusa la onoterapia, ossia la terapia che vede l’ausilio degli asini come cura alternativa da far interagire con malati.
Un centro conosciuto in Italia che svolge l’onoterapia si trova a Polverara in provincia di Padova, dove c’è un centro che è stato chiamato “La città degli asini”.
Si tratta di un centro ancora in fase di sperimentazione, che vede gli asini come i protagonisti della Pet-Therapy, questi animali ribadiscono gli esperti del settore, sono molto indicati per la loro naturale indole. Hanno un’andatura lenta, e sono facilmente docili, rassicuranti e intelligenti. In questa struttura gli animali sono cresciuti ed educati in modo tale da avere il comportamento adatto alla Pet-Therapy, i quali sono affiancati dal personale specificato, preparato e professionale.
In Europa soprattutto in paesi come la Francia e l’Inghilterra questa forma di terapia è molto diffusa, speriamo che questa forma di sperimentazione possa dare ottimi frutti per il futuro e permettere così la nascita di altri centri specializzati in questo settore per dare ad altri pazienti questa possibilità, quella appunto di curarsi e o comunque di agevolare e affiancare le classiche terapie in corso.