Gli “Indignati” pronti alla manifestazione di Sabato. Alemanno è preoccupato, de Magistris: “Ci sarò”

Dopo “l’anticipo” di Mercoledì scorso, quando circa 500 “indignados” hanno marciato nei pressi di Montecitorio per poi dirigersi alla sede di Bankitalia, in via Nazionale, dove si trovavano in convegno Giorgio Napolitano, Mario Draghi ed Emma Marcegaglia, è tutto pronto per la grande manifestazione nazionale di sabato 15 ottobre a Roma, che partirà alle 14 da piazza della Repubblica e si dirigerà verso San Giovanni. L’evento è organizzato dal Coordinamento 15 ottobre, un’aggregazione di associazioni politiche, sindacali e di precari, comprese la Fiom, Legambiente e Il Popolo viola.

Quella italiana sarà solo una delle centinaia di manifestazioni di protesta organizzate in 722 città di 80 Paesi di tutto il mondo, coordinate dal movimento “United for Global Change” che sta riuscendo a diffondere le attività ed a raccogliere le adesioni facendo un massiccio uso di internet e dei social networks, compresi Facebook e Twitter.

Se il governo, avendo anche altri grattacapi, cerca ancora di ostentare poca attenzione per questo “fenomeno” sociale indubbiamente rilevante e crescente, non così alcuni singoli, come il primo cittadino di Roma, Gianni Alemanno, che  al termine di un vertice straordinario convocato in Campidoglio con prefetto e questore per discutere del comportamento da tenersi durante manifestazione, ha manifestato la sua preoccupazione: “Saranno giorni delicati, difficili, e la nostra indicazione è quella di avere dalle forze dell’ordine tutta l’attenzione e la flessibilità per evitare incidenti. Non vogliamo che la situazione degeneri in violenza o in scontri di piazza”.

Di segno completamente opposto il commento di un altro celebre sindaco, quello di Napoli, Luigi de Magistris, che non solo ha parole di totale appoggio per i tantissimi aderenti al fenomeno “indignados” ma annuncia la propria partecipazione alla manifestazione di sabato prossimo, in particolare insieme al movimento “Uniti contro la crisi“: “E’ un segno dell’unità di cui c’è bisogno per sconfiggere la crisi e per creare un’alternativa politica sociale ed economica a un sistema che sta crollando e che va oltre il berlusconismo. Sono stato sempre vicino ai movimenti più che ai partiti, la mia non è una partecipazione estemporanea”.

A margine di tutto ciò, hanno destato un pò di sorpresa le dichiarazioni del presidente di Italia FuturaLuca Cordero di Montezemolo, che ha definito “comprensibili” le rivendicazioni degli “indignati” ed ha ribadito che il problema del lavoro e del precariato è quello “principale” del nostro paese, ma notando che se da un lato se ne parla tanto, spesso a vanvera, da parte della politica non sembra esserci la volontà di raccogliere la sfida e portare avanti “azioni tendenti ad affrontare veramente questo problema”.

Gestione cookie