Buoni pasto statali nel mirino dei tagli

Non meno tasse per tutti, ma più tagli per tutti. Dall’ambiente alle Forze dell’Ordine, in certi casi senza benzina per far girare le macchine di pattuglia, e passando per i lavoratori, nel nostro Paese tutti i cittadini onesti sono chiamati a stringere la cinghia. Ma la stangata sui lavoratori dipendenti non è finita visto che a quanto pare incombe il taglio dei buoni pasto su quei lavoratori che nella giornata di lavoro fanno meno di otto ore. La risposta dei Sindacati in merito non s’è fatta attendere; ad esempio, la Cisl, per voce del Segretario Generale Raffaele Bonanni, ha già fatto sapere che in caso di taglio dei ticket pasto “la nostra reazione sarà durissima“.

Si va tra l’altro a tagliare proprio il buono pasto sul quale invece da qualche anno a questa parte si chiede l’aumento del suo valore, fermo da decenni. Invece si rischia un colpo di spugna con la conseguenza che i lavoratori dipendenti saranno costretti per il pasto ad organizzarsi in proprio e, quindi, a spendere di più ed a subire un’ulteriore erosione di quote di reddito.

In virtù di questa novità, ancora una volta negativa per i lavoratori del pubblico impiego, il Segretario Generale della Cisl ha invitato l’attuale Governo in carica ad aggredire, tagliandoli, i costi della politica, ma anche ad inasprire la lotta all’evasione fiscale, ed a tagliare gli sprechi e le inefficienze delle Regioni e dello Stato. Insomma, non è più tempo che a pagare siano sempre i soliti noti, ovverosia i lavoratori dipendenti ed i pensionati.

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