La seduta delle borse europee era iniziata promettente, con leggeri rialzi e tentativi di rimbalzo, rispetto alla chiusura negativa di ieri. Ma subito dopo l’apertura delle piazze finanziarie, gli indici sono girati in rosso e al momento tutte le principali borse del Vecchio Continente sono in calo. Piazza Affari, ad esempio, aveva sfiorato un aumento dell’1% dell’indice Ftse Mib, ma con il fallito rimbalzo delle altre piazze, a metà mattinata, è tornata in rosso di circa lo 0,2%, in linea con Francoforte e Parigi.
La vera batosta per Milano è stata ieri, con l’indice crollato del 3,7%, molto peggio delle altre borse, che mediamente hanno chiuso in calo tra l’1 e il 2%. A pesare negativamente di più su Piazza Affari è stato il comparto bancario, che continua a viaggiare negativo in tutta Europa anche oggi, dopo le parole utilizzate nel bollettino mensile della BCE, che ne sottolinea il rischio di sotto-capitalizzazione ed evidenzia la necessità di misure aggiuntive per i Paesi maggiormente vulnerabili, a causa di una crescita prevista molto moderata.
In verità, la mattinata di ieri sul mercato dei bond non era stata affatto negativa. Anzi. Il Tesoro ha collocato quasi 6,2 miliardi di BTp a 5, 7, 10 e 14 anni. Era molto atteso il risultato sul quinquennale, che non ha deluso, esitando rendimenti in calo di 28 centesimi, passando dal precedente 5,60% al 5,32%. Buona anche la domanda, pari a 1,34 volte i 3,5 miliardi collocati, il massimo della forchetta prevista.
Ma lo spread sul secondario non si è giovato delle buone notizie del primario ed è tornato ad allargarsi il differenziale tra i BTp decennali e i Bund tedeschi. Nella mattinata di oggi, si era arrivati a 377 punti base di divergenza nei rendimenti, ma dopo un probabile intervento della BCE, c’è stato un restringimento a 370 bp. Stesso discorso per i Bonos, passati oggi da uno spread con i Bund a 318 bp agli attuali 310 punti.