In audizione al Senato, il presidente dell’Autorità Antitrust, Antonio Catricalà, che monitora la concorrenza e lotta contro i tentativi di monopolizzare il mercato, ha fatto una disamina che evidenzia lo stato impietoso del mercato assicurativo Rc Auto in Italia. In soli due anni, dal 2009 al 2011, afferma Catricalà, la polizza media per un automobilista con vettura di media cilindrata è cresciuta di prezzo anche del 25%. In particolare, un quarantenne del nord si è visto crescere la polizza mediamente del 20% e un sessantacinquenne del sud del 15-20%.
Nel caso di un motociclo, per assicurarlo negli ultimi due anni si è dovuto sborsare fino al 35% in più.
Altro che successo dell’indennizzo diretto, spiega, le compagnie fanno molto poco per lottare contro le frodi, perchè preferiscono scaricare sugli automobilisti i costi di queste ultime. E nonostante l’aumento del 27% degli incidenti, il confronto internazionale non giustificherebbe per l’Antitrust il livello medio dei prezzi delle polizze italiane. In media, le polizze sono cresciute del doppio rispetto all’estero, negli ultimi cinque anni.
E non va meglio con le compagnie online o telefoniche. Anzitutto, spiega Catricalà, perchè esse sono figlie delle stesse compagnie assicurative tradizionali, inoltre, assicurerebbero solo gli automobilisti con basso profilo di rischio, quelli senza sinistri a loro carico.
Le dichiarazioni dell’Antitrust hanno infuocato le polemiche con le associazioni dei consumatori, che da anni denunciano tali distorsioni. Da registrare la proposta forse provocatoria di Codacons, che prendendo atto che le polizze per assicurare un’auto divorano i bilanci delle famiglie, invita a rendere non obbligatoria la copertura assicurativa.