Il presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso, ha espresso il convincimento che il primo passo della road map per risolvere la crisi dell’Eurozona sia quello di aiutare il processo di ricapitalizzazione delle banche. Il problema è urgente, ha detto Barroso, che indica nel crescente rischio sistemico un pericolo da disinnescare, facendo di tutto per aumentare la solidità del sistema bancario.
Tuttavia, il capo della Commissione UE non ha fornito alcuna proposta concreta, ma si è limitato a enunciati teorici, nel tentativo di fare pressione sui governi nazionali sulla necessità di fare presto. Le dichiarazioni di Barroso giungono a 24 ore da quelle identiche di Trichet, che aveva espresso il giorno prima lo stesso pensiero.
Ciò evidenzia anche l’allarme di Bruxelles e Francoforte per un possibile ampliamento della crisi, che potrebbe coinvolgere anche le grosse capitali europee e passare per il crollo del sistema bancario, come ha dimostrato il caso Dexia. Ma vi è una considerazione che Barroso fa in linea con quella che è la linea tedesca: il fondo Efsf dovrà essere utilizzato solo come prestatore di ultima istanza. In sostanza, secondo il presidente Barroso, le banche dovrebbero prima ricapitalizzarsi da sole. Se non dovessero riuscirci, potrebbero chiedere aiuto agli stati nazionali e solo come ultima ratio dovrebbero rivolgersi all’Efsf, che va rafforzato subito, spiega Barroso.
Quanto ai requisiti patrimoniali, è stato annunciato che il Core Tier 1 sarà incrementato al 9% entro la fine dell’anno, piuttosto che attendere il 2019, come previsto. Tuttavia, il caso Dexia, che questa estate aveva superato abbondantemente lo stress test con un Core Tier 1 di 10,4%, dimostra come il problema sia spesso non tanto la situazione patrimoniale, quanto di liquidità, a causa molte volte di un mancato rispetto del rapporto tra scadenze degli investimenti e quelle dei depositi.