Un guaio inaspettato per l’Eurozona, dopo che ieri sera il Parlamento della Slovacchia ha bocciato l’approvazione del nuovo Efsf, il Fondo europeo di salvataggio, che avrebbe comportato per il piccolo Paese dell’Est Europa un esborso di 7,7 miliardi di euro. Troppi per i 22 deputati liberali di SaS, che hanno disertato la votazione, su cui il premier Iveta Radicova aveva posto la fiducia.
Secondo i liberali, che uno stato povero come la Slovacchia debba dare il 10% del proprio pil a stati più ricchi che hanno sbagliato è inammissibile. E adesso, non solo il Paese rischia una crisi di governo, ma l’intera Eurozona potrebbe non vedere decollare proprio lo strumento su cui sta puntando da settimane, per ridare credibilità ai mercati.
Il premier Radicova ha assicurato che già da oggi vi potrebbe essere l’approvazione, grazie al sostegno che potrebbe venire dall’opposizione socialdemocratica, che però chiede elezioni anticipate, nel caso si rivotasse la stessa questione.
La Slovacchia era l’ultimo dei 17 stati dell’Eurozona che avrebbe dovuto esitare un voto positivo all’Efsf. Ieri, infatti, era giunto anche l’ok di Malta.
E proprio ieri era giunto l’invito di Trichet a fare presto con il varo del nuovo Efsf, perchè secondo il governatore della BCE la crisi si starebbe aggravando nelle ultime settimane, diventando sistemica, a causa di un effetto contagio dalle periferie ad alcuni tra gli stati più grandi. Sempre Trichet aveva parlato di urgenza nell’utilizzo del fondo a fini di sostegno nella ricapitalizzazione delle banche, mentre il numero due di Francoforte, Vitor Constancio, aveva invitato agli acquisti da parte dell’Efsf dei titoli italiani e spagnoli giù all’asta, quindi, sul primario.