L’iniziativa di raccolta fondi, legata al nuovo progetto di Michele Santoro, continua ad andare a gonfie vele: 400.000 euro in 4 giorni, un risultato anche superiore alle aspettative degli stessi organizzatori, tanto da “costringerli” ad aggiornare alcuni videomessaggi per tenere il passo del pubblico, e contestualmente rispondere a qualche interrogativo sollevato dai fans, e ripreso “furbamente” in forma polemica dai giornali filo-berlusconiani, gli stessi quotidiani che da settimane cercano di ridicolizzare e “gufare”, senza grande successo, sul progetto di “azionariato popolare” lanciato dal sito.
Stavolta è Giulia Innocenzi ad apparire in un video, ringraziando più volte i fans per la mole di visite che sta inondando la pagina web e quella su facebook, ed ovviamente per le numerosissime sottoscrizioni e denaro inviato, esplicitando la voglia di crescere per “raccogliere l’eredità di AnnoZero, senza padrini nè padroni”.
L’enfasi è posta sull’essere tanti, per rappresentare una entità di fronte alla quale non ci potranno “essere silenzi ma risposte”, ed ai politici è riservata la prima di tante domande che sicuramente nel corso dei mesi sentiremo porre: “Che fara’ l’opposizione per sintonizzarsi su questa incredibile ondata di cambiamento? Quando si parlera’ della Rai, dello stato attuale in cui versa, come sara’ possibile non tenere conto di questi dati?”
Intanto, in occasione della “Festa delle Parole” tenutasi a Padova, Santoro ha dato altri dettagli sulla prima puntata di “Comizi d’Amore” che dovrebbe andare in onda da Cinecittà, il 3 Novembre: “La concessionaria ha fatto il contratto solo fino a dicembre, se facciamo un milione e mezzo di persone ci diremo soddisfatti, se dimostriamo che questa cosa sta in piedi economicamente,proveremo che è il programma che fa il successo del canale e non il suo contrario“.
Il fenomeno crescente sembra già aver attratto l’attenzione del consigliere di amministrazione della Rai, Nino Rizzo Nervo, che emana un comunicato in cui si riferisce alla nuova trasmissione indipendente come “Un nuovo modello di produzione e diffusione multipiattaforma” che potrebbe sparigliare l’attuale sistema televisivo italiano. Ancora, il membro del Cda ricorda il frangente in cui Santoro ha lasciato la Rai, ribadendo di essersi opposto fino all’ultimo e di considerarlo come un “suicidio aziendale”. Infine arriva la richiesta esplicita, una vera e propria sfida al Dg, Lorenza Lei: “Se la Rai non vuole tradire il ruolo di servizio pubblico, se vuole riconquistare credibilita’ presso tutti coloro che pagano il canone e che si sono visti privati di una trasmissione di successo, raccolga la sfida, acquisisca i diritti e mandi in onda ‘Comizi d’amore’ su una delle sue reti”
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Un bel cambio di registro, dopo che inizialmente il vicepresidente della commissione di Vigilanza della Rai, Giorgio Merlo, (di area Pd) pur ribadendo stima umana e professionale per Santoro aveva tenuto a ribadire che “Di servizio pubblico radiotelevisivo, seppur ammaccato e malconcio, in Italia ne esiste uno solo. Ed è quello rappresentato dalla Rai”