Una cucina sana è alla base di una buona pratica culinaria e per far ciò non serve soltanto acquistare cibi freschi di stagione ma anche e soprattutto dare particolare importanza all’igiene sia personale che a quella dei cibi in questione.
Ricordarsi quindi di lavare sempre le mani dopo essere andati in bagno o aver soffiato il naso o dopo aver toccato il sacco della spazzatura e qualsiasi altra cosa che possa contenere batteri sulla sua superficie. Sembrerebbero gesti alquanto ovvi da compiere ma a volte la distrazione causa brutti scherzi.
E’ necessario inoltre utilizzare dei guanti monouso, come ad esempio quelli che utilizzano i chirurghi, quando si ha una ferita alle mani, in quanto potrebbe contaminare il cibo che si sta preparando. Ovviamente poi, in caso di una malattia infettiva, non bisogna assolutamente preparare alcuna pietanza, perché inevitabilmente i batteri presenti nel proprio organismo arriverebbero conseguentemente al cibo sotto le proprie mani, causando gravi danni a chi consumerà il pasto oltre a se stessi.
Poi bisogna ricordarsi di lavare sempre le posate, i piatti, le pentole e in generale tutti gli utensili e i contenitori che toccano il cibo, prima e dopo, con acqua bollente per disinfettarli.
L’uso della lavastoviglie aiuta moltissimo questo compito ingrato, in quanto garantisce l’alta temperatura dell’acqua e quindi la sicura morte dei batteri presenti sugli oggetti.
E’ importante poi lavare le mani e le posate dopo aver tagliato un alimento crudo, per non contaminare quelli cotti che, se cotti ad una temperatura di 70-80° C, sono liberi dai batteri per un tempo limitato.
E’ indispensabile quindi, affinché la sana cucina sia davvero tale, che le norme di igienesiano seguite alla lettera.