Continuano senza sosta, un po’ su tutto il territorio nazionale, le iniziative del più grande Sindacato italiano, la Cgil, in merito non solo alla crisi finanziaria ed economica in generale, e contro le scelte del Governo di centrodestra, ma anche per il lavoro, per rivendicare l’importanza dei contratti nazionali, e per dire di conseguenza no a qualsiasi tentativo di smantellamento dei diritti dei lavoratori. Una della prossime mobilitazioni più importanti è quella del 21 ottobre del 2011, data in corrispondenza della quale la Federazione Impiegati Operai Metallurgici (Fiom-Cgil) ha proclamato, per otto ore, lo sciopero dei lavoratori del Gruppo Fiat. Al riguardo è programmata una manifestazione a Roma che unirà tutte le vertenze aperte con la multinazionale automobilistica torinese, ma che fungerà anche da momento di protesta contro la decisione, da parte dell’azienda guidata da Sergio Marchionne, di uscire dalla Confindustria.
Tra le vertenze più delicate, lo ricordiamo, ci sono quelle che riguardano la Irisbus, dove i lavoratori rischiano seriamente il posto di lavoro; ed ancor peggiore è la situazione presso il sito Fiat di Termini Imerese, dove ancora regna la massima incertezza sul futuro dello stabilimento nonostante la Fiat abbia in largo anticipo annunciato il proprio disimpegno dall’1 gennaio del prossimo anno.
E riguardo ai diritti dei lavoratori, la mobilitazione del prossimo 21 ottobre del 2011 sarà anche l’occasione per tornare a dire non all’articolo 8 dell’ultima manovra finanziaria di correzione dei conti pubblici, quella dello scorso ferragosto per intenderci, che ha aperto ai contratti aziendali in deroga alle Leggi vigenti su quelli collettivi nazionali.