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Germania, congresso CSU boccia candidato anti-euro

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Giuseppe Timpone

Risultato del tutto inatteso in Germania, dove a Norimberga, il partito bavarese della CSU, gemello della CDU di Angela Merkel, si è ritrovato in questi giorni per il suo congresso.

Il dato che ha rappresentato una sorpresa non di poco conto per i media, in quella che doveva essere una ordinaria assise dei Cristiano-Sociali, è stata la bocciatura del candidato Peter Gauweiler, che si era presentato per una delle quattro vice-presidenze del partito. Il politico ha ottenuto solo 419 voti, contro i 440 del rivale interno Peter Ramsauer, ministro dei trasporti della Baviera. Il clamore è suscitato dal fatto che Gauweiler è uno dei politici più in voga nella politica anche nazionale, rappresentante dell’ala euroscettica all’interno del centro-destra. Era stato proprio lui a fare ricorso ai giudici di Karlsruhe, per ottenere la bocciatura degli aiuti ai Paesi in difficoltà e del nuovo fondo europeo di salvataggio. Aveva puntato su tematiche di contrarietà all’euro e alle sue politiche, che in Germania sono piuttosto popolari, in particolare, nel Land conservatore della Baviera. Eppure, molti spiegano tale defaillance del candidato con il timore dei congressisti di vedersi appiccicata l’etichetta di euro-scettici, creando problemi al governo federale della Merkel.

E il cancelliere ha oggi un altro motivo per sorridere. Il mese scorso, nella città-Land di Berlino, il suo partito aveva ottenuto l’ennesima sconfitta, vedendo trionfare per la terza volta consecutiva la SPD del sindaco Wowereit. Ma i socialdemocratici hanno da poco annunciato che le trattative con i Verdi, per la formazione di una coalizione di maggioranza, sono fallite.

L’ostacolo insormontabile è stato il tratto dell’autostrada A100, che dovrebbe attraversare Berlino per 3 km e che i Verdi non sono disponibili a prendere anche solo in considerazione. Un’opera irrinunciabile, invece, per la SPD, che ora sarà costretta a ricercare un accordo con i rivali della CDU, formando un governo di Grosse Koalition.

Anche alleandosi con la Linke, il partito della sinistra radicale, Wowereit non avrebbe comunque la maggioranza, per cui i cristiano-democratici potrebbero tornare al governo della città di Berlino, sebbene da partner di maggioranza, dopo 10 lunghi anni di opposizione. Non poco per un partito che da due anni perde le elezioni ovunque in Germania.

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Giuseppe Timpone