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USA, Sarah Palin non corre per la Casa Bianca. Romney torna in testa

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Giuseppe Timpone

C’è un grande movimento dalle parti del Partito Repubblicano, che sta dimostrando come le carte per le presidenziali si sono notevolmente rimescolate, quando tutto a settembre sembrava ormai ben definito. Soltanto due giorni fa era stato il governatore del New Jersey, Chris Christie, di origini siciliane, da parte materna, ad annunciare forfait per la corsa alle primarie del GOP. Ma l’attenzione mediatica era concentrata da settimane sulla beniamine dei Tea Party, quella Sarah Palin che nel 2008 rinvigorì la corsa per la Casa Bianca di John McCain, malgrado il risultato finale negativo. E ieri la bionda ex governatrice dell’Alaska, che soltanto un anno fa metteva l’estabilishment del partito nell’angolo con le elezioni di midterm, ha dichiarato di non volere correre per le primarie e che tale decisione è stata presa dopo una lunga preghiera. Detto ciò, dagli ambienti conservatori a lei vicini si conferma il suo ruolo attivo nella campagna per le presidenziali. Anzi, si sottolinea come la sua non candidatura possa consentirle un ruolo attivo in favore dell’America. Non è un caso che gli apprezzamenti migliori siano venuti da quel Rick Perry, che punta proprio a conquistare la nomination, grazie al voto dei conservatori dei Tea Party. “Una grande amica e servitrice dell’America” l’ha definita Perry, che ora potrebbe risalire la china dei sondaggi, se la Palin decidesse di appoggiarlo.

Negli ultimi giorni, infatti, il governatore del Texas è andato a sbattere contro alcune gaffe e performance non proprio brillanti per i dibattiti con gli altri candidati del GOP, che ne hanno dimezzato la popolarità tra la base, addirittura facendo registrare un crollo proprio tra gli elettori dei Tea Party, con un tasso di consenso che scivola dal 45% al 10%.

E dopo avere appreso che Christie non parteciperà alle primarie, l’esultazione più grande è arrivata da Mitt Romney, che si porta nuovamente in testa nei sondaggi, con circa il 25% dei voti. E’ anche accreditato quale candidato più probabile a vincere contro Obama. Proprio questo conta per il suo staff. Ambienti a lui vicini dicono che si ha la certezza della nomination, perchè Romney sarebbe quel tipo che non scontenta nessuno e che alla fine tutti votano perchè può anche vincere.

Ma le incognite per Romney non sono finite, se è vero che il recente straw poll in Florida ha assegnato la vittoria e a sorpresa all’imprenditore nero della pizza Herman Cain, un uomo che si è costruito una fortuna con il business della pizza e che guarda ai Tea Party come mondo naturale. Un Obama della destra conservatrice, insomma!

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Giuseppe Timpone