Tempi più brevi per fare ricorso contro le multe, anzi dimezzati.
Dal 7 ottobre per opporsi alle multe per le infrazioni al codice della strada non si avranno più 60 giorni di tempo. Il termine entro il quale recarsi dal giudice di pace per tentare l’annullamento del verbale, passa infatti da 60 a 30 giorni dalla sua ricezione (nel caso il presunto contravventore risieda invece all’estero, per ricorrere ci sono comunque 60 giorni).
Il dimezzamento dei tempi tecnici per il ricorso è l’effetto del’entrata in vigore del decreto legislativo n.150 del 1 settembre che ha ridotto da oltre trenta a soli tre i modelli processuali utilizzabili nei procedimenti civili non contenziosi, come appunto le opposizioni a sanzioni amministrative: il rito del lavoro, quello ordinario e quello sommario di cognizione. Ora, proprio il posizionamento di tutte le opposizioni – da quelle contro le violazioni del codice della strada a quelle delle norme antiriciclaggio – sotto lo stesso tetto del rito del lavoro ha comportato come conseguenza l’identità dei termini per fare ricorso. Per tutte le violazioni accertate a partire dal 6 ottobre scatteranno dunque i nuovi termini. Per quelle accertate in precedenza i tempi di presentazione del ricorso restano di 60 giorni, anche se il verbale è stato notificato dopo il 6 ottobre.
Alla vigilia dell’entrata in vigore del nuovo provvedimento si alzano le polemiche da parte delle associazioni dei consumatori che parlano «Di ennesima stangata nei confronti degli automobilisti». «Ora si avranno sempre maggiori difficoltà ad impugnare una multa, visto che occorrono giorni perchè un principiante possa capire come si fa un ricorso e se esistono i presupposti – commenta il Codacons – Per non parlare dei tempi tecnici per avere la documentazione dai vigili, dalla foto dell’autovelox alla durata del giallo».