Il premier russo Vladimir Putin, in un’intervista che oggi è uscita sul quotidiano Izvestiya, ha dato conferma del progetto politico di cui si fa garante negli ultimi anni, che prevede una sorta di ricostituzione di una versione moderna e de-comunistizzata dell’Unione Sovietica. Lo spiega lo stesso Putin, che in verità ci tiene a precisare che non si tratta di costruire una nuova Urss, quanto di integrare sui mercati valutari e degli scambi alcuni stati, in modo da dare vita a quella che ha definito una “Eurasia”. Con questa denominazione, Putin intende un’area che faccia da cuscinetto tra Asia ed Europa, che sfrutti i vantaggio dell’integrazione economica e monetaria al fine di rafforzare i singoli stati, nella prospettiva di una più ampia integrazione in Europa.
Ora, poichè la questione è molto importante, servirebbero almeno alcuni chiarimenti su cosa egli intenda fare concretamente. Anzitutto: integrazione tra Russia e altri stati significherà soltanto un coordinamento politico ed economico stringente o la vera e propria ricostituzione di un pezzo di nuova Urss? E quesito ancora più importante: quando Putin parla di rafforzare l’area al fine di presentarsi più forti per l’integrazione in Europa, palesa forse la possibilità storica di un ingresso dell’ “Eurasia” nella UE?
Sarebbe una novità clamorosa se così fosse. E le ragioni per l’avvio di una nuova era di rapporti tra Russia e UE ci sarebbero tutte, dal punto di vista di Putin. Così facendo, infatti, rafforzerebbe la sua posizione in funzione anti-USA. Già nel 2010, durante una visita a Berlino, era stato sempre il premier russo ad indicare la prospettiva di un utilizzo dell’euro da parte del suo Paese; ma al contempo è impensabile che la Russia stia sotto la direzione degli eurocrati di Bruxelles.
Quello che è già certo è che tra Russia, Bielorussia e Kazakistan l’integrazione è un processo in atto e la cosa potrebbe riguardare anche l’Ucraina, che nonostante la sua Rivoluzione Arancione del 2005, si trova decapitata dei suoi leader riformatori, con l’ex premier Timoschenko in bilico tra carcere e libertà per accuse di corruzione.
La strategia di Putin, tuttavia, potrebbe essere il frutto della visione di chi, a Mosca, guarda con preoccupazione all’allargamento della UE ad est, così come della stessa Nato. L’Eurasia, insomma, potrebbe anche solo essere il tentativo di costruirsi una nuova cortina di ferro, invalicabile da parte dell’Europa.