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Niente sospensione al processo Ruby, si va avanti

Published by
Andrea Luigi Gaetani

E’ stata rifiutata la richiesta di sospensione del processo Ruby dai giudici di Milano, che hanno deciso di non aspettare la pronuncia della Corte Costituzionale sul conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato. La difesa di Berlusconi aveva chiesto la sospensione fino a Febbraio, ma i giudici di Milano, riuniti stamattina in camera di consiglio, hanno deciso di andare avanti con il processo. La vicenda di Ruby Rubacuori, giovane marocchina presunta nipote di Mubarak, ospite delle feste a luci rosse di Arcore quando non aveva ancora 18 anni, ha portato ad un’accusa di concussione e prostituzione minorile ai danni del Premier Silvio Berlusconi.

I due legali difensori di Berlusconi, Nicolò Ghedini e Piero Longo, hanno chiesto oggi al collegio presieduto da Giulia Turri di fermare il processo per qualche mese, fino al verdetto della Consulta sul conflitto di attribuzione sollevato dalla Camera, previsto per il 7 Febbraio 2012. L’istanza sul conflitto di attribuzione è stata sollevata, secondo Longo, non solo tenendo appellandosi «al buon senso e a una questione di opportunità», ma anche perchè «non c’è necessità di urgenza perchè l’imputato non è detenuto» e non ci sono testi «molto anziani». Era stata poi presa in considerazione «qualora non si volesse sospendere in via cautelativa , una questione di legittimità costituzionale» della norma per «la parte in cui non si prevede l’obbligatorietà della sospensione davanti a un conflitto tra poteri».

I tentativi dei difensori del Presidente del Consiglio non sono stati sufficienti, però, e il processo continuerà. La proposta è stata considerata «inammissibile» e «manifestamente infondata» dai giudici della camera di consiglio, che dopo molte ore di riunione hanno deciso di bloccare la proposta di sospensione. Il Tribunale «è soggetto solo alla legge e non può valutare secondo criteri di opportunità» e per il collegio il codice «non prevede la sospensione obbligatoria»; inoltre «non si può e non si deve operare decisioni di opportunità», come aveva dichiarato il pm Ilda Boccassini, prima ad essere contraria alla sospensione.

Molto piccata la critica dell’avvocato Ghedini: «Uno schiaffo alla Corte Costituzionale». «Per rispetto alla Consulta avrebbero dovuto sospendere», ha continuato il difensore di Berlusconi, parlando anche di accanimento processuale nei confronti del Premier e di una presunta accelerazione dei giudici nel processo, senza lasciare «un pò di spazio alla difesa».

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Andrea Luigi Gaetani