Il Tesoro ha reso note le cifre sul fabbisogno statale nel mese di settembre, che si è attestato provvisoriamente a 11,8 miliardi di euro, contro i 12,9 miliardi dello stesso mese del 2010. Complessivamente, dunque, nei primi nove mesi dell’anno il fabbisogno complessivo ha ammontato a 58,8 miliardi di euro, contro i 65,5 miliardi dello stesso periodo del 2010.
Il miglioramento del saldo sarebbe così di 6,6 miliardi, circa lo 0,4% del pil. Tuttavia, al netto degli aiuti finanziari alla Grecia, il miglioramento sarebbe di 7,7 miliardi. Infatti, nei primi nove mesi del 2010, furono 4 i miliardi sborsati dall’Italia verso Atene, mentre da gennaio a settembre di quest’anno, la cifra è stata di poco superiore ai 5 miliardi.
E distorsioni nelle cifre si hanno anche sul mese di settembre, dato che lo scorso anno vi ha gravato la quota italiana per i prestiti alla Grecia, cosa che non è avvenuta quest’anno.
Si sottolinea in una nota del ministero il buon andamento delle entrate, in linea con le previsioni, nonchè una dinamica contenuta della spesa centrale. Partendo da queste cifre, se l’Italia vorrà centrare l’obiettivo fissato a Bruxelles di un rapporto tra deficit e pil non superiore al 3,9% nel 2011, sarà necessario un bilancio complessivamente in pareggio nei restanti tre mesi dell’anno.
In sostanza, i surplus finanziari, regolarmente registrati tra novembre e dicembre, dovrebbero essere almeno pari al fabbisogno eventuale tra ottobre e novembre. Un obiettivo, che potrebbe essere alla portata dell’Italia e che pare essere proprio un riferimento per il governo, dato che il premier aveva proposto in sede di varo della manovra finanziaria di giugno il pareggio di bilancio per i mesi restanti del 2011.