Acquisto automobili: la nuova fiscalità frena il mercato

Se in Italia e nel mondo, ed in particolare nei Paesi più industrializzati, non si comprano molte auto, già da parecchio tempo, un motivo ci sarà. Uno di questi è chiaramente dato dalla crisi finanziaria ed economica, interminabile, ma nel nostro Paese anche la nuova fiscalità non aiuta nell’acquisto di nuove automobili e, quindi, nelle immatricolazioni di veicoli. A metterlo in risalto è stata l’Unrae, l’Unione delle case automobilistiche estere che operano in Italia, dopo aver appreso i dati, alquanto pessimi, sulle nuove immatricolazioni nello scorso mese di settembre del 2011.

Alla crisi, infatti, si aggiunge in Italia l’aumento dell’aliquota sull’imposta sul valore aggiunto (IVA), dal 20% al 21%, ma anche l’inasprimento dell’IPT che rende chiaramente l’acquisto di nuove auto meno appetibile direttamente e indirettamente a causa dei maggiori costi. E così, se il mercato a settembre è tornato indietro di ben 15 anni, le prospettive per i prossimi mesi appaiono tutt’altro che rosee.

Secondo quanto dichiarato dal Direttore Generale dell’Unrae, Gianni Filipponi, serve che nel nostro Paese, anche al fine di uscire dalla crisi, vengano adottati provvedimenti per garantire un forte rilancio del comparto dell’automotive. Questo perché non si può prescindere da un settore chiave come quello dell’auto che può permettere sia la crescita dei consumi interni, sia del prodotto interno lordo nazionale. In base allo scenario attuale, non a caso, l’Associazione dei produttori automobilistici stranieri che operano nel nostro Paese stima per l’anno in corso “appena” 1,75 milioni di veicoli immatricolati a fronte, purtroppo, di un ulteriore calo atteso per l’anno successivo.

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