Sottrarre la televisione di Stato, ovverosia la RAI – Radio Televisione Italiana, al controllo della politica e delle lobby sindacali che esercitano un controllo sia sulle linee editoriali, sia sulla direzione e sui contenuti.
Con questo obiettivo il Codacons, assieme all’Associazione degli Utenti Radiotelevisivi, ha lanciato una singolare iniziativa grazie alla quale, con appena 32 euro ad abbonato, si può riportare la Rai in mano ai cittadini. Al riguardo il Codacons e l’Associazione degli Utenti Radiotelevisivi hanno lanciato una sottoscrizione pubblica sul Web, ma a breve si mobiliteranno anche nelle piazze tenendo conto del fatto che la Rai, stando a quanto afferma l’Associazione, citando stime del Ministero dell’Economia e delle Finanze, varrebbe appena 528 milioni di euro.
Ma il Codacons si chiede come possa essere questo il valore se si considera che ogni anno la Rai, Radio Televisione Italiana, incassa 1,7 miliardi di euro circa dal canone, ed quasi un altro miliardo di euro dalla pubblicità. A questi prezzi la Rai più che venduta/privatizzata sarebbe svenduta in nome di una gestione della televisione di Stato che il Codacons bolla come “malsana“.
D’altronde la Rai, Radio Televisione Italiana, ha perso, non senza clamore a livello mediatico, programmi come Annozero, condotto il giovedì da Michele Santoro su Raidue, e “Parla con me” di Serena Dandini su Raitre, che facevano ascolti elevati, e che ora hanno creato a livello di televisione generalista un vuoto che, a detta di molti, è stato subito “coperto”, con conseguenti guadagni “extra” dalla pubblicità, da parte delle reti concorrenti.