Grecia fallisce target deficit, atteso nuovo piano austerità

E’ ufficiale. La Grecia non sarà in grado per il 2011 di raggiungere gli obiettivi di bilancio che aveva concordato con la troika (UE, BCE e FMI) lo scorso anno. Il rapporto tra deficit e pil sarà più alto del 7,6% previsto e si dovrebbe attestare all’8,5%. La ragione di tale sforamento, l’ennesimo da un anno, risiederebbe nella gravità della recessione ancora in corso, con un pil in calo del 5,5%, ben oltre quanto previsto.

Anche nel 2012, gli obiettivi concordati non potranno essere centrati. Anzitutto, non si prevede alcuna crescita e il deficit dovrebbe attestarsi al 6,8% del pil, contro un 6,5% già concordato. Per questo, Atene sarà costretta a varare l’ennesima manovra lacrime e sangue, con trattative ancora in corso con i rappresentanti della troika, che sono ancora nella capitale greca.

Il nuovo piano di Papandreou prevede licenziamenti di 23 mila impiegati pubblici, soprattutto per effetto del prepensionamento degli ultrasessantenni. Altri 7 mila saranno tagliati con le privatizzazioni. Inoltre, si annuncia un taglio del 20% degli stipendi pubblici, più ulteriori altri tagli per i prossimi anni. La cifra finale dovrebbe essere una minore spesa per 6,5 miliardi, pari a circa 3 punti del pil.

Per questo, le contestazioni di piazza proseguono incessanti e diventano sempre più dure e violente. Solo pochi giorni fa il Parlamento aveva approvato l’imposizione di una tassa sugli immobili, che va dai 5 ai 20 euro per metro quadrato. Adesso, si teme che le nuove misure di austerity possano non trovare una maggioranza, dato che il Pasok al governo conta solo 4 deputati in più della maggioranza assoluta e le potenziali defezioni sarebbero diverse.

 

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