USA, Obama in declino cerca consensi al supermercato

Si stringe il cerchio mediatico-politico attorno al presidente Barack Obama, che nel corso di una cena per la raccolta fondi per le presidenziali a Georgetown ha espressamente affermato di non essere convinto di potercela fare il prossimo anno ad essere rieletto, a causa della crisi economica da cui si è usciti e per la delusione degli elettori per le sue mancate promesse. Un modo forse anche per spronare i suoi sostenitori a non dare nulla per scontato, per serrare i ranghi, ma forse anche la presa d’atto che è finita quella straordinaria onda mediatica che lo aveva sbalzato dall’anonimato e portato fino a Washington a furor di popolo.

E come se non bastasse, qualche giorno dopo la sua Michelle, che non brilla certo per raffinatezza, si è presentata a un gala di beneficenza con addosso gioielli del valore calcolato in 40 mila dollari. Inopportuno, data l’occasione, ma ancora di più date le condizioni economiche in cui versa l’America, con il 9% di disoccupati e il rischio di ricaduta nella recessione. E sarà stato anche per farsi perdonare tale gaffe che Michelle ieri si è presentata a un grande magazzino di Washington con cappellino della Nike e vestita in modo ordinario, a fare la spesa, in modo tale da non farsi riconoscere. E avrebbe forse beffato seriamente tutti, se la donna non fosse stata seguita da decine di agenti in borghese e da un paparazzo che la fotografava mentre metteva la spesa nel carrello.

Voglia di comunicare un senso di vicinanza all’americano medio, l’uomo della strada. Ma i giochetti di immagine e di parole della coppia presidenziale funzionano sempre meno. Lo dimostra la manifestazione di ieri degli “indignados” americani, una sorta di assemblea dei delusi di Obama, composta da disoccupati, gente che ha perso i propri risparmi, lavoratori i difficoltà, studenti che hanno voluto esprimere a New York la propria rabbia contro Wall Street e Barack Obama. E’ stato detto chiaramente alla loro assemblea che non rivoteranno più Obama. I Repubblicani, dicono, non sono migliori, ma Obama ha fallito e ha tradito  tutti i suoi ideali. Non si dovrà votare nè GOP, nè Democrats, aggiungono, ma ricercare altre alternative.

Una delusione crescente e un’aria di sconforto circondano la incipiente campagna presidenziale di Obama, che certamente non potrà puntare a convincere gli indecisi, se al contempo vorrà inseguire il voto dell’ala sinistra del suo partito, delusa dal suo mandato.

Non possono attirare consensi al centro le sue recenti proposte di aumentare la tassazione sulla classe più ricca dei contribuenti, seguendo ciò che viene ormai definita la “Buffet rule”, la regola Buffet, dal nome del finanziere che l’ha proposta. Così come non giovano al recupero dell’ala moderata dell’elettorato, che potrebbe fare la differenza alle prossime presidenziali, le affermazioni ultime di Obama per cui i soldati gay devono essere sostenuti dal presidente. Sarà difficile inseguire una parte e non allontanare ancora di più l’altra. La coperta è corta.

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