Arrivato anche il nome del candidato spagnolo agli Oscar 2012: “Pa Negre” di Agustì Villaronga.
L’annuncio giunge creando sorpresa e stupore, e non tanto perché tra le pellicole favorite in lizza figurava anche il thriller “La piel que abito” di Pedro Almodòvar, accolto con favore a Cannes, ma perché si tratta del primo film in lingua catalana che riesce ad ottenere l’onore di rappresentare cinematograficamente la Spagna nel mondo. Insomma, siamo di fronte ad una scelta quasi ‘rivoluzionaria’! A questo proposito riportiamo uno dei commenti a caldo di fronte alla notizia, in particolare quello di Isona Passola, produttrice del film: “E’ una grande notizia che sia un film catalano e soprattutto che sia girato in catalano, perché tutto quello che aiuta a diffondere la diversità e la ricchezza di un Paese è positivo”.
Dal canto suo, il regista ha accolto così la notizia: “Sono più felice di quanto potessi immaginare, è stata una vera sorpresa”.
Il film, dal titolo “Pane nero”, è già pluri-vincitore del premio Goya (più alto riconoscimento cinematografico nella penisola iberica) alla kermesse spagnola: in effetti sono ben nove le statuette che la pellicola ha portato a casa, trionfando, tra gli altri, per miglior Film, miglior Regia, Miglior Adattamento e Miglior Fotografia.
La pellicola, basata sull’omonimo romanzo di Emili Teixidor, è ambientata negli anni successivi alla Guerra Civile spagnola tra i monti della Catalogna. Qui, in un villaggio, vive Andreu, un ragazzino che appartiene alla fazione degli sconfitti e che va, senza sosta, alla ricerca dei veri colpevoli di un assassinio di cui viene ingiustamente incolpato il padre. Attraverso gli occhi e le vicende di Andreu, figlio di un militante repubblicano costretto alla latitanza, ci viene mostrato il panorama desolante della guerra e della sua barbarie..
Tra gli altri film stranieri finalisti, ricordiamo “Pina” di Wim Wenders per la Germania, “Le Havre” di Aki Kaurismäki per la Finlandia, “Miss Bala” di Gerardo Naranjo per il Messico, “José e Pilar” di Miguel Gonçalves per il Portogallo, “Burnt By the Sun 2: The Exodus” di Nikita Mikhalkov per la Russia e l’italiano “Terraferma” di Emanuele Crialese.