Sarebbe in arrivo la sesta tranche degli aiuti da 109 miliardi previsti nel maggio 2010. Si tratta di otto miliardi, che dovrebbero essere rilasciati a ottobre, dopo l’impegno del governo Papandreou di tagliare il deficit di altri due miliardi, dato il trend fuori controllo da inizio anno a fine agosto. Complessivamente, il deficit greco non potrà superare i 19 miliardi nel 2011, obiettivo che dovrebbe essere raggiunto con l’introduzione di un’imposta sugli immobili per 2,4 miliardi all’anno.
Ma al contempo, si studia l’ipotesi di emettere un nuovo bond, dalla durata di 100 anni, come avvenne nel 1982, con il salvataggio del Messico, che spostò sul lungo termine le scadenze delle sue obbligazioni di stato, con operazioni di swap con i bond nelle mani dei creditori.
Il successo di quell’operazione, coperta dal Tesoro americano e che prese il nome di operazione Brady, starebbe spingendo il governo di Atene a prendere in considerazione tale ipotesi, che, tuttavia, sui mercati non troverebbe grande riscontro, in quanto sarebbe avvertita come una pura operazione di rinvio ai posteri delle difficoltà odierne.
Un’operazione simile è, in realtà, in corso da settimane, con il cosiddetto concambio tra titoli in scadenza entro il 2020 e nuovi titoli, dalla durata trentennale. Si tratta di scambiare bond vecchi con nuovi, dalla più lunga durata e con differenti modalità possibili.
Tuttavia, l’obiettivo del governo era un’adesione del 90% tra i detentori, ma il target non è stato raggiunto, pare fermandosi un pò sotto tal percentuale. La Grecia aveva minacciato di non dare seguito al piano, in mancanza del 90% di adesioni, cosa che non può realisticamente permettersi di fare.