Il comitato referendario anti-porcellum non vuole lasciarsi andare all’entusiasmo, perchè quanto accaduto è solo l’inizio di una nuova battaglia, ma il presidente Andrea Morrone si lascia sfuggire il termine “miracolo popolare” per commentare la consegna in Cassazione delle centinaia di scatoloni che racchiudono circa un milione e 200mila firme, ben oltre le 500mila necessarie per la validità della proposta, un traguardo più che doppiato in appena due mesi di attività.
La Cassazione dovrà validare le firme entro il 10 dicembre, poi sarà il turno della Corte costituzionale, che dovrà valutare l’ammissibilità dei quesiti, ed infine si potrà dare il via ad una nuova campagna referendaria, con il voto che presumibilmente si dovrebbe tenere in primavera, tra aprile e giugno, a meno che non cada il governo e si sciolgano le camere anticipatamente. Morrone, nel corso della conferenza stampa alla Camera, ha definito l’eccezionale quota di firmatari “il secondo risultato in assoluto nella storia dei referendum” ed ha ringraziato tutti i partecipanti al comitato di raccolta ed i comuni.
Anche Arturo Parisi ringrazia il lavoro svolto in collaborazione tra Pd, Idv, Sel, Partito liberale, Popolari e Rete referendaria di Segni, auspicando che il prossimo Parlamento sia già eletto con una nuova legge: “Nessuno ormai difende più il porcellum” ha concluso. Antonio Di Pietro dal canto suo, ricorda i cavalli di battaglia di Idv per una rappresentanza politica all’insegna della legalità e della serietà: “Incandidabilità per i condannati, chi è sotto processo non può ricoprire ruoli di governo, chi fa il parlamentare deve sospendere la propria attività professionale”. Nichi Vendola, presidente di Sel, commenta soddisfatto, parlando di una democrazia che negli ultimi tempi è stata letteralmente umiliata: “Il messaggio che viene dai cittadini è netto e incontrovertibile ed ha un valore civile prima ancora che politico: i cittadini vogliono contare, non intendono lasciare una delega in bianco ad una classe politica chiusa in Palazzo sempre più screditato”.
I quesiti referendari, spiegati dettagliatamente sul sito del comitato promotore, permetteranno di tornare al vecchio sistema detto “mattarellum” che sebbene non fosse scevro da difetti, non raggiungeva le immani storture dell’attuale legge, in primis l’impossibilità totale di scegliere il proprio candidato da parte degli elettori.
Resta però da vedere di quali giochi di prestigio sarà capace l’attuale maggioranza di governo pur di interferire con il percorso referendario, come già avvenuto in passato. A dir poco sospetto è infatti il rocambolesco dietrofront del Pdl che fino a pochi mesi fa difendeva a spada tratta il porcellum, ed ora si dice favorevole ad un suo superamento, avendo realizzato che è una battaglia persa il volerlo mantenere, contro il volere dei più.