E’ finita molto male l’ultima giornata di settembre, che concludeva una delle settimane più intense dell’anno, per quantità di importi da collocare per il Tesoro. Ieri, infatti, venivano offerte tre tipologie di BTp e titoli CcTeu. In totale, nella sola giornata di ieri il valore dei titoli collocati ha ammontato a quasi 7,8 miliardi.
In particolare, sono stati collocati BTp triennali, con scadenza 1 luglio 2014, per un valore di 3,14 miliardi. La domanda è stata discreta, pari a 4,28 miliardi, per un bid-to-cover di 1,36, contro un precedente rapporto di copertura di 1,32 di fine agosto. Tuttavia, i rendimenti sono schizzati al 4,68% medio lordo, in netta ascesa dal precedente tasso del 3,87%.
Andando sui BTp scon scadenza 1 marzo 2022, l’importo offerto è stato di 2,47 miliardi, a fronte di una domanda per 3,4. Il bid-to-cover è risultato debole, pari a 1,37 circa. Qui, il rendimento è esploso al 5,86%, contro il 5,22% segnato a fine agosto, Il dato paradossale è che il rendimento esitato in questo segmento è persino superiore a quello registrato sul mercato secondario, anche nella seduta peggiore. Cifre, che andranno bene attenzionate, perchè rischiano di essere un controsenso.
Infine, riguardo ai BTp, è stato collocato il decennale, con scadenza agosto 2021. L’importo offerto era di 1,32 miliardi, la domanda è stata di 2,09 miliardi, per un bid-to-cover di 1,58. Anche in questo caso c’è stato il boom dei tassi, esplosi al 5,49%, in linea con il secondario. I CcTeu quadriennali, con scadenza 15 dicembre 2015, hanno esitato un rendimento del 5,63%, contro un precedente 4,58% di fine luglio. Il titolo ha riscontrato, in questo caso, un successo di domanda, con un rapporto di copertura di 1,88, contro il precedente 1,79, per una domanda pari a 1,74 miliardi, contro un’offerta per 926 milioni di euro.