Lettera segreta della Bce: le richieste per la manovra

La lettera “segreta” del 5 agosto scorso, inviata dalla Bce all’Italia, chiedeva liberalizzazioni, flessibilità del lavoro e un miglioramento della reputazione del paese. La lettera che ha spinto l’Italia a varare l’ultima manovra era stata firmata da Mario Draghi e Jean-Claude Trichet. Nella lettera, la Bce chiedeva all’Italia di rafforzare la reputazione del suo debito, di pareggiare il bilancio e di varare nuove riforme su lavoro, infrastrutture e liberalizzazioni. Di seguito, si riportano alcuni punti importanti della lettera inviata al governo.

Caro Primo Ministro, Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea il 4 Agosto ha discusso la situazione nei mercati dei titoli di Stato italiani. Il Consiglio direttivo ritiene che sia necessaria un’azione pressante da parte delle autorita’ italiane per ristabilire la fiducia degli investitori. Il vertice dei capi di Stato e di governo dell’area-euro del 21 luglio 2011 ha concluso che ”tutti i Paesi dell’euro riaffermano solennemente la loro determinazione inflessibile a onorare in pieno la loro individuale firma sovrana e tutti i loro impegni per condizioni di bilancio sostenibili e per le riforme strutturali”.

Nella lettera i punti importanti sono tre, uno riguardante “l’esigenza di misure significative per accrescere il potenziale di crescita“, il secondo invece riguardava le “misure immediate e decise per assicurare la sostenibilita’ delle finanze pubbliche“, mentre il terzo riguardava la gestione dell’amministrazione pubblica. Questi punti fondamentali dovevano essere, per la Bce, il fondamento della manovra economica.

Nella lettera si insiste molto sulla necessità di varare riforme importanti, che possano essere il motore della ripresa economica: ” E’ necessaria una complessiva, radicale e credibile strategia di riforme, inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali”. Importante è anche la regolamentazione del lavoro: “Dovrebbe essere adottata una accurata revisione delle norme che regolano l’assunzione e il licenziamento dei dipendenti, stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione e un insieme di politiche attive per il mercato del lavoro che siano in grado di facilitare la riallocazione delle risorse verso le aziende e verso i settori piu’ competitivi”.

Per la questione del pareggio del bilancio, la Bce non si riteneva soddisfatta nella lettera dei termini che il governo si era posto: “L’obiettivo dovrebbe essere un deficit migliore di quanto previsto fin qui nel 2011, un fabbisogno netto dell’1% nel 2012 e un bilancio in pareggio nel 2013, principalmente attraverso tagli di spesa[…]Inoltre, il Governo dovrebbe valutare una riduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover e, se necessario, riducendo gli stipendi”.

Infine, nella lettera si legge come il governo dovrebbe riformare la gestione dell’amministrazione pubblica: “Incoraggiamo inoltre il Governo a prendere immediatamente misure per garantire una revisione dell’amministrazione pubblica allo scopo di migliorare l’efficienza amministrativa e la capacita’ di assecondare le esigenze delle imprese”.

La missiva viene così chiusa: “C’e’ l’esigenza di un forte impegno ad abolire o a fondere alcuni strati amministrativi intermedi (come le Province). Andrebbero rafforzate le azioni mirate a sfruttare le economie di scala nei servizi pubblici locali. Confidiamo che il Governo assumera’ le azioni appropriate. Con la migliore considerazione, Mario Draghi, Jean-Claude Trichet”.

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