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Happy Birthday Mr. President: governo di nuovo battuto alla Camera

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Andrea Luigi Gaetani

Nel giorno del compleanno del Cavaliere, il governo viene battuto alla Camera e Berlusconi non si presenta per il seminario sulle dismissioni pubbliche al ministero del Tesoro. L’appuntamento di oggi era atteso da giorni, ma Berlusconi era assente. A parlare in sua vece è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta: “Il Presidente del Consiglio si scusa, ma è assediato da impegni vari. Sono giornate intense e per certi versi turbolente”.

Scusatemi tanto – ha aggiunto – vi ricordo che oggi è anche il suo compleanno. Ringrazio il ministro Tremonti per questo evento”. Nell’appuntamento di oggi alla Camera partecipano banche, merchant bank e operatori finanziari, per passare in rassegna il patrimonio pubblico e decidere cosa mettere in vendita per ridurre il debito pubblico italiano.

Intanto il governo è stato battuto sull’ordine del giorno del Pd, riguardante l’8xmille: 247 sì e 223 no. Il provvedimento approvato prevede la possibilità di destinare l’8xmille alle scuole pubbliche. Il testo impegna il governo “a modificare la legge 20 maggio 1985, n.222, sull’otto per mille al fine di consentire ai cittadini di indicare esplicitamente la ‘scuola pubblica’ come destinataria di una quota fiscale dell’otto per mille da utilizzare d’intesa con enti locali per la sicurezza e l’adeguamento funzionale degli edifici e a pubblicare ogni anno un rapporto dettagliato circa l’erogazione delle risorse e lo stato degli interventi realizzati”.

Sono trapelati poi alcuni retroscena riguardanti la festa di compleanno di Silvio Berlusconi, tenutasi ieri in serata a casa di Alessandra Mussolini. Si racconta di un cavaliere molto amareggiato e preoccupato, riguardo le sue vicende giudiziarie. “La bilancia in Italia dovrebbe essere la giustizia. La legge uguale per tutti. Per tutti, tranne che per uno, Silvio Berlusconi“, queste le parole del Premier. “Ma è possibile che tutte le donne che vengono a casa mia sono delle escort e le donne che vanno a cena con quelli di sinistra sono delle vergini?”, ha continuato Berlusconi. Il Presidente ha continuato poi, ritornando a recitare il suo solito attacco alle “toghe rosse”: “La verità è che in Italia c’è una dittatura dei magistrati. Che cosa serve andare a votare? Decidono loro chi vince e chi perde. Ogni volta che facciamo una legge arriva qualcuno di Magistratura democratica che la impugna e la Corte costituzionale di sinistra gli dà ragione. Il popolo dovrebbe insorgere contro questa situazione. Le leggi sulla libertà e sul garantismo sono bloccate dalla magistratura e a volte dobbiamo mediare con il Capo dello Stato che non vuole firmarle”.

 

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Andrea Luigi Gaetani