I perenni tagli alla cultura, alla scuola, al ‘futuro’ si potrebbe dire che il governo italiano sta attuando senza pietà rischiano di sacrificare del tutto la fantasia, la conoscenza e la storia del nostro paese.
Già lo scorso anno il rischio estinzione per uno degli eventi più acclamati della capitale italiana, il Festival Internazionale del Film di Roma, appuntamento autunnale presso l’Auditorium Parco della Musica, aveva cagionato il giusto sdegno tra i cultori della settima Arte e non solo. Poi, le parole, a dir la verità vaghe e poco rassicuranti del sindaco di Roma Gianni Alemanno, giunsero in tempo per confermare l’evento ma non per tranquillizzare gli animi: i problemi legati al bilancio rimanevano e tra le varie possibilità si coltivava quella di un accorpamento ta il Festival del Film di Roma e la rassegna dedicata alla Fiction. Già allora avremmo dovuto gridare allo scandalo, se non altro considerata la portata internazionale e il posto privilegiato che il festival cinematografico romano si è conquistato negli anni. Ma abbiamo preferito rimanere in silenzio. Subire.
Così ieri abbiamo assistito al secondo atto (o l’ennesimo??) di questa rappresentazione quotidiana che vede i cittadini italiani recitare in veste di marionette: il Festival del Cinema della Ciociaria Nino Manfredi, quest’anno alla sua prima edizione, ieri non ha aperto i battenti, contrariamente a quanto precedentemente annunciato.
Questo, il comunicato ufficiale: “A causa di un grave problema tecnico-burocratico, manifestatosi a strettissimo ridosso dall’inizio della manifestazione, la Direzione del Festival del Cinema della Ciociaria “Nino Manfredi” ha dovuto decidere con estrema urgenza e altrettanto rammarico il rinvio dell’evento. I numerosi tagli alla cultura da parte della pubblica amministrazione hanno provocato notevoli ritardi in seno all’organizzazione del Festival e non potendo allo stato attuale garantire il regolare svolgimento della manifestazione è stato necessario rinviare l’evento.
L’intenzione della Presidenza, grazie anche al coinvolgimento di privati locali, è quella comunque di confermare l’evento entro la fine dell’anno. Sperando che questa comunicazione così poco tempestiva non rappresenti una fonte di eccessivo disturbo, vi ringraziamo per la disponibilità dimostrata nei confronti del Festival, che si promette ancora di rappresentare qualcosa di importante per la Ciociaria. Porgendo di nuovo le sue scuse e riservandosi di informarvi tempestivamente sugli sviluppi della situazione, l’Organizzazione ci tiene a precisare che lei stessa e il suo apparato sono le prime vittime di questo inconveniente.”
Ecco cosa rimane della cultura in Italia: tagli, eventi annullati, scuse imbarazzate. Un paese senz’arte, non è un Paese Libero.
Ricordiamo che all’evento avrebbero dovuto partecipare diverse ed interessanti realtà locali, tra cui la neonata “Distribuzione Indipendente” (valido progetto di distribuzione per pellicole no e low budget) o la mostra “Piccioncinema”, realizzata dal critico cinematografico Mauro Antonini.