Facebook e Google guardano ai Repubblicani per il 2012

Le elezioni presidenziali americane saranno tra poco più di tredici mesi, ma già adesso si scaldano i motori della ingente macchina organizzativa dei due partiti, oltre che dei candidati al loro interno. Quello che affascina e a volte attira critiche in questa lunga fase che culmina con l’elezione del presidente è lo schieramento delle grandi aziende in favore dell’uno o dell’altro blocco.

Certo, prudenza vuole che colossi come Coca Cola ripartisca in modo perfettamente equo tra Repubblicani e Democratici i suoi finanziamenti. Chiunque vinca sarà certamente un amico! E dovrebbe non poco fare tremare i polsi la scelta di Facebook e Google di entrare apertamente in politica, attraverso la creazione di un PAC (Political Action Committee), un comitato elettorale che potrà così raccogliere finanziamenti per la causa dei candidati che sosterrà.

E così si scopre che il social network di Mark Zuckenberg ha assunto consulenti Repubblicani a iosa, guardando con interesse alla destra americana. Google fa di più: non solo ha assunto ben 18 aziende di consulenza, ossia lobbisti di professione, ma organizza in lungo e largo negli USA dibattiti per le primarie dei Repubblicani e sostiene anche la rete dei governatore del GOP, oltre che a collaborare con la rete conservatrice di Murdoch, Fox.

Sembrano finiti i tempi in cui Facebook e Google erano schierati apertamente con Obama, tanto che il successo elettorale dell’attuale inquilino alla Casa Bianca molti lo assegnano proprio ai due colossi del web. Forse fiutando lo spostamento elettorale che potrebbe avvenire il prossimo anno, le due aziende hanno deciso di seguire il vento e non di andare in contromano.

Pensare, ad esempio, che Google è sempre stata considerata di impronta Democrat, anche per via della sua ostilità a Microsoft, l’altro gigante di Bill Gates, accusata da sempre dalla prima di monopolio. E la Microsoft, a sua volta, è sempre stata difesa dai Repubblicani, mentre ha sudato freddo sotto i Democratici, specie sotto la coppia Clinton-Gore. Insomma, lo schieramento in campo sembrava ben delineato, ma è semplicemente accaduto che due aziende come Facebook e Google, diventando a loro volta colossi internazionali, non possono più ragionare con le idee dei loro fondatori, con ingenuità.

Ed ecco che le sedi in Irlanda sono l’opportunità per pagare meno tasse, così come altro tentativo di eludere il fisco. Di certo Obama non starà prendendo bene lo smottamento del terreno su cui era avanzato per andare a Washington.

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