Aumentano su base annua in Italia le retribuzioni contrattuali che, pur tuttavia, crescono su livelli inferiori all’inflazione. E’ questa, in estrema sintesi, la fotografia scattata dall’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, che in particolare ha fornito, per i contratti collettivi, e per le retribuzioni contrattuali, i dati relativi al mese di agosto del 2011. Nel dettaglio, nel mese di riferimento l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie è rimasto invariato rispetto al mese precedente, ed è cresciuto dell’1,7% su base annua; più elevata, e pari all’1,9%, è stata invece la crescita delle retribuzioni contrattuali orarie da gennaio ad agosto del 2011 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Su base annua, l’Istat, sempre a valere sullo scorso mese di agosto del 2011, ha rilevato i maggiori rialzi delle retribuzioni per i settori dei vigili del fuoco, militare e difesa, e forze dell’ordine, mentre nulle, e c’era da aspettarselo, sono state le variazioni per i settori della scuola, dell’SSN, il servizio sanitario nazionale, ministeri, regioni ed autonomie locali.
Intanto, sempre in tema di lavoro, in una delle Regioni italiane più colpite dalla crisi, la Sardegna, l’11 novembre prossimo ci sarà lo sciopero generale unitario proclamato dalle Segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil. I lavoratori incroceranno le braccia per chiedere misure per lo sviluppo, ma anche riforme istituzionali affinché si inverta la tendenza caratterizzata nell’Isola da un aumento persistente del numero dei disoccupati. La perdita di posti di lavoro in Sardegna è frutto, in molte aree, di una vera e propria desertificazione a livello industriale in quanto molte imprese, cavalcando l’onda della crisi, hanno chiuso le fabbriche per delocalizzare la produzione in altri Paesi esteri dove il costo del lavoro è più basso.