Scommesse e doping, lo sport italiano sotto inchiesta

Dal legame tra scommesse e camorra al doping: il mondo sportivo italiano è al centro delle inchieste della magistratura. A Napoli la Procura ha nel mirino i flussi anomali di scommesse riscontrati su 150 partite mentre a Torino al centro delle indagini ci sarebbero il traffico illegale di analibolizzanti.

GOLDEN GOAL – Gli inquirenti partenopei hanno effettuato questa mattina otto ordini di fermo nei confronti di affiliati o prestanomi del clan dei D’Alessandro-Di Martino: l’inchiesta ha svelato un sistema in grado di truccare le scommesse in modo da intascare vincite non dovute. Secondo quanto emerge dalle indagini, infatti, non sarebbero state truccate le singole partite ma solo le scommesse, grazie alla complicità di due uomini all’interno della Intralot, Maurizio Lopez e Vincenzo De Simone, entrambi raggiunti da decreto di fermo. I magistrati napoletani hanno ora messo sotto la lente di ingrandimento 150 partite di serie inferiori, ma non solo: nell’elenco ci sarebbero anche alcune gare di Serie A e di altri sport, come basket, tennis e baseball. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, i clan, oltre a utilizzare agenzie di scommesse per riciclare denaro sporco (due sono state poste sotto sequestro), sarebbero riusciti a guadagnare denaro utilizzando anche  il sito Betfair.com per scommettere senza correre rischi; il sito è vietato in Italia perché è l’unico che consente allo scommettitore di sostituirsi al banco andando a modificare le quotazioni delle partite.

DOPING – Più a nord è la Procura di Torino ad aver effettuato un blitz contro il traffico illecito di anabolizzanti: agli arresti sono finite 13 persone (4 in carcere, 8 ai domiciliari e una con obbligo di misura) mentre gli indagati sono 102, sparsi in tutta Italia. L’operazione condotta dai Carabinieri del Nas e coordinata dal pubblico ministero Gianfranco Colace contesta ai soggetti coinvolti i reati di ricettazione, in relazione al commercio di sostanze dopanti, e di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio (in relazione al nandrolone, entrato da poco tempo a far parte delle sostanze stupefacenti).

Tra gli arrestati ci sono sei ciclisti della squadra amatoriale Miccoli di Pianezza e due infermieri dell’ospedale Mauriziano (per uno dei due sono stati disposti i domiciliari). Tra le persone coinvolte a vario titolo nell’inchiesta figurano altri ciclisti di due formazioni dilettantistiche, un calciatore che milita in Lega Pro, un nuotatore che ha partecipato alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996.

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