L’ad di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, comunica i dati sugli utili del primo trimestre, che confermano il trend molto positivo del settore ferroviario. I profitti sono stati pari a 90 milioni di euro, in crescita del 164% rispetto ai 34 milioni dello scorso anno. Hanno pesato positivamente i dati sul trasporto merci, l’Alta Velocità, specie la tratta Roma-Milano.
L’ad è soddisfatto, perchè anche l’andamento del margine operativo lordo, di 841 milioni nel primo semestre e in crescita del 7,7% sul 2010, conferma la stabilizzazione economica dell’azienda, su cui ogni anno gravano oneri finanziari per 320-350 milioni di euro, ricorda Moretti. Ma lo snocciolamento dei dati è stato anche l’occasione per una polemica con i sindacati.
Sostiene Moretti che bisognerebbe introdurre un contratto unico nazionale del settore ferroviario, dato che ci sarebbero aziende concorrenti con un costo del lavoro inferiore del 40%. Questo non rende possibile la concorrenza, spiega, e in Paesi come la Germania sono proprio i sindacati a chiedere un contratto nazionale.
Quanto alla prospettiva di un adeguamento del prezzo dei biglietti alla media europea, sostiene l’ad di Ferrovie che si tratta di una decisione che deve assumere la politica, così come sui tagli alle Regioni, che i sindacati temono si ripercuotano negativamente sulle Ferrovie. Ad oggi, afferma Moretti, non abbiamo un problema di minori risorse, saranno le singole Regioni a stabilire su quali voci tagliare.
Utili, dunque, in crescita, ma non la concorrenza. La scorsa settimana, il presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà aveva svolto una dura reprimenda contro la mancanza di concorrenza in vari settori, quali le ferrovie, invitando il governo a non permettere più un altro caso Arenaways. Che se dica, infatti, malgrado la formale possibilità di concorrere contro Trenitalia per il mercato dei trasporti sui binari, c’è ancora un monopolio di fatto, difeso normativamente e tenacemente.
