I ministri delle finanze del G-20 sono riuniti da ieri a Washington, per una riunione del Fondo Monetario Internazionale, al fine di discutere il coordinamento ordinato sulle politiche anti-crisi e dare così risposte ai mercati, colpiti da un clima di sfiducia. A margine della riunione e contrariamente a quanto previsto, è stato rilasciato un comunicato, nel quale si esprime la volontà di sostenere politiche di crescita da parte delle banche centrali, compatibilmente con l’obiettivo della stabilità dei prezzi. Allo stesso tempo, si indica nel fondo europeo salva-stati la strategia per sostenere la ricapitalizzazione delle banche più fragili, ossia quelle esposte maggiormente al debito sovrano dei Paesi dell’Eurozona e che potrebbero subire perdite anche ingenti, a seguito del deprezzamento dei bond in portafoglio.
Pertanto, non ci saranno problemi, si legge nel comunicato, riguardo all’attuazione della cosiddetta Basilea 3. La nota viene emessa in contemporanea con l’ennesimo declassamento di Moody’s di otto banche elleniche, proprio per via del crollo dei corsi dei bond greci che detengono in portafoglio.
In particolare, sei banche (Banca Nazionale Greca, Eurobank Ergasias, Alpha Bank, Banca del Pireo, Banca Agricola Greca e Attica Bank) sono state declassate da B3 a Caa2, quindi, retrocesse di due gradini. Per Emporiki e Geniki, la valutazione è passata da B1 a B3. Moody’s esprime molta preoccupazione soprattutto per la scarsità di depositi che queste banche detengono, che non permettono loro di avere un accesso facile alla liquidità ed è sintomo della sfiducia dei risparmiatori sul loro stato di solvibilità. Parole in linea con quanto affermato due giorni fa dall’inviato della troika Horst Reichenbach, che aveva parlato di difficoltà delle banche greche a erogare credito.