Giornata di recupero sui mercati borsistici del Vecchio Continente, dopo la seduta nera di ieri. A rinvigorire gli acquisti avrà certamente contribuito il comunicato di ieri sera del G-20, che indica la volontà comune delle principali economie sulla Terra di sostenere la crescita e le banche nella loro ricapitalizzazione.
E così, a metà mattinata, Piazza Affari viaggi decisamente in positivo, con l’indice Ftse Mib che si attesta a +1,64%. Positivo anche l’andamento delle altre piazze finanziarie. E un altro dato mette in risalto la maggiore fiducia degli investitori: il differenziale di rendimento tra titoli di stato italiani e quelli tedeschi.
Sul decennale, lo spread viaggia in apertura intorno ai 389 bp, in calo di otto punti dalla fine della seduta di ieri e lontano dai picchi di 412 punti base di soltanto poche ore fa. Al momento, dunque, il rendimento sui BTp a dieci anni scende di un paio di punti su ieri, fermandosi sotto la soglia di 5,60%, intorno a 5,58%, mentre risale leggermente il rendimento sui Bund a 10 anni, che oggi in apertura si attestano all’1,70%, contro l’1,648% di ieri, ossia il minimo storico mai toccato dalla Germania.
E in effetti, gli acquisti di queste settimane turbolente hanno premiato molto i titoli tedeschi, considerati sicuri e al riparo da eventuali rischi di solvibilità. Si pensi che in poche settimane, il loro rendimento sul secondario è passato dal 3% circa all’1,70% di queste ore. Un calo di 130 punti base, che ha allargato il differenziale con i nostri titoli. Pertanto, in termini assoluti, i rendimenti medi sul decennale italiano sono saliti di circa cento punti base, a fronte di un aumento dello spread medio fino a 230 bp.