Frammenti satellite Nasa verso la terra: pericolo per pezzi su nord Italia

C’è anche l’Italia tra i paesi che potrebbero essere colpiti dai frammenti del satellite Uars della Nasa: secondo le simulazioni effettuate, qualcuno dei 26 pezzi in cui si dividerà il satellite una volta entrato in contatto con l’atmosfera potrebbe ricadere nel nord del nostro paese, in un’area di circa 200 chilometri compresa tra le regioni  Val d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli, Liguria ed Emilia Romagna. Al momento la probabilità che il settentrione venga colpito dai frammenti del vecchio satellite sono dello 0.9%, ma una stima più precisa potrà essere fatta solo con l’avvicinarsi del momento dell’impatto.

Secondo i calcoli effettuati dagli scienziati, il satellite si frammenterà venerdì quando dovrebbe entrare in contatto con l’atmosfera terrestre e, secondo le ultime simulazioni, disintegrarsi completamente tranne che per 26 frammenti che potrebbero sopravvivere e ricadere sulla terra: si tratta di pezzi che vanno dai sei etti ai 158 chili e il punto di impatto copre un’area di 800 chilometri.

I rischi per la popolazione sono minimi, anche se Franco Gabrielli, capo della Protezione Civile, ha assicurato che è stato messo in atto un sistema di auto protezione basato soprattutto su un’informazione trasparente e tempestiva. Gabrielli afferma che, secondo le ultime stime, l’impatto potrebbe avvenire in due determinate fasce orarie: tra le 21,25 e le 22,03 di domani e le 3,34 e le 4,12 di sabato. La certezza sul luogo in cui cadranno i frammenti, rivela sempre il capo della Protezione Civile, ci potrà essere solo un’ora prima dell’impatto. Il rischio però non sarà preceduto da nessuna opera di evacuazione, anche perché afferma Gabrielli, “saremmo stati costretti ad evacuare oltre 20 milioni di persone”. La Protezione Civile raccomanda comunque i cittadini di seguire determinati consigli nelle finestre in cui potrebbe verificarsi la caduta dei frammenti del satellite: evitare luoghi aperti, evitare i piani alti degli edifici e posizionarsi sotto le architravi o nelle zone ad angolo delle proprie case e non al centro dei solai.

Gabrielli ha annunciato che è stato istituito un comitato tecnico-scientifico di cui fanno parte  oltre al Dipartimento della Protezione Civile anche l’Agenzia spaziale italiana, le Forze armate, i Vigili del fuoco, l’Ispra e l’Enav: il comitato avrà il compito di monitorare la situazione ed aggiornerà le informazioni con un bollettino ogni due ore.

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