Non è certo conosciuto per l’aplomb delle sue dichiarazioni, ma la frase che Antonio Di Pietro ha pubblicato oggi sul suo blog tocca l’apice della durezza ed è destinata ad alimentare un dibattito politico già infuocato. Il leader dell’Italia dei Valori è, infatti, tornato a chiedere le dimissioni di Berlusconi con toni davvero duri: “Prima che ci scappi il morto, mandiamo a casa questo governo”. La frase chiude un intervento molto acceso dell’ex magistrato che punta il dito contro il governo e, parlando dell’appuntamento di domani, quando la Camera dovrà decidere se autorizzare o meno l’arresto di Marco Milanese, scrive: “Il governo e la sua maggioranza parlamentare non ci sono più. Domani sarà la cartina al tornasole per verificare se in Parlamento c’è ancora qualche parlamentare di maggioranza che ha un po’ di dignità e di onore”.
Di Pietro continua affermando che il problema in Italia “è la degenerazione di questo Parlamento”, “di questa maggioranza parlamentare e del suo governo” che, “mentre il paese va a pezzi”, mentre si affronta una crisi internazionale, “tiene impegnato domani il Parlamento per dire no all’arresto di un deputato accusato di essersi macchiato di gravi reati. Tiene impegnato il Senato per dire che il presidente del consiglio non può essere processato perché Ruby Rubacuori ai suoi occhi era la nipote di Mubarak e quindi, per salvare la dignità di un capo di Stato, non voleva che fosse arrestata. Tiene impegnato il Parlamento, la settimana prossima, per il processo lungo, cioè per fare delle regole affinché i processi non arrivino mai a sentenza e i delinquenti stiano sempre fuori, perché questo serve a Berlusconi nel processo Mills”.
Un vero e proprio attacco frontale, come è nello stile del leader dell’Idv, che si chiude in un tono ancora più infuocato di quello a cui ci ha abituato Di Pietro: “Bisogna rilevare la grande responsabilità di un esecutivo che non ha più nulla da dire o da dare… Prima che ci scappi il morto mandiamo a casa questo governo”.
La frase ha immediatamente scatenato la replica del Pdl, con il portavoce Capezzone che tira in ballo il Pd: “Antonio Di Pietro ha toccato il fondo. Con la sua frase di oggi, l’ex pm si conferma un incendiario irresponsabile. Ora il Pd ha il dovere politico di rompere con chi usa questi toni e soffia sul fuoco: se il Pd non compie un atto di rottura rispetto a questi metodi e a questi alleati, saremo autorizzati a pensare che la sinistra italiana sia come Di Pietro e lo meriti come leader”.