Stavolta sembra davvero vicino il punto di rottura alla Rai: anche il presidente della Commissione di Vigilanza, Sergio Zavoli, prende una decisa posizione contro gli eccessi del direttore del Tg1, Augusto Minzolini: “L’opinione pubblica è sempre più unanime nel criticare l’atteggiamento del Tg1 che pervicacemente continua a produrre i motivi del discredito professionale e politico che non giova al prestigio del servizio pubblico”. La dichiarazione giunge durante la convocazione del Dg Lorenza Lei, chiamata a discutere del calo di ascolti della Rai, principalmente proprio a causa del Tg1. Zavoli ha articolato il suo intervento mettendo in risalto un vero e proprio clima di “generale disaffezione verso il servizio pubblico” che si riflette anche sul pagamento del canone, visto con sempre più antipatia dagli spettatori.
Non si è fatta attendere la risposta piuttosto decisa da parte del direttore generale: “Non posso dire solo io basta al Tg1 ma lo devono dire anche i consiglieri”, posizione che quindi appare sollecitare un voto a maggioranza da parte del Cda. La Lei ha poi voluto sottolineare la sua gestione fatta con “onestà intellettuale”, rifiutando una etichettatura di tipo politico e respingendo qualsiasi dietrologia su di un ben preciso “piano” per sfrattare le voci scomode dall’azienda.
Un riferimento chiaro alle ultime “uscite” di personaggi di spicco della televisione pubblica, come quelle di Michele Santoro, Paolo Ruffini e Serena Dandini. Per quanto riguarda il conduttore di AnnoZero e l’ex-direttore di Rai3, il Dg ha sottolineato che si è trattato di separazioni consensuali, spiegando che si sta cercando un programma “adeguato” per riempire lo spazio lasciato da Santoro, mentre per la conduttrice di “Parla con me”, un pò a sorpresa, arriva ancora uno spiraglio di trattativa: “Le porte sono aperte per la Dandini, il programma è Rai, il programma è nel palinsesto”. Finita la riunione, son fischiate sicuramente le orecchie ad Augusto Minzolini, non certo noto per accettare le critiche che più o meno regolarmente gli piovono addosso, che, appresi gli ultimi sviluppi ha subito replicato andando sopra le righe: “Zavoli è di parte e lo dimostra nelle dichiarazioni che fa”, ha dichiarato, immediatamente rintuzzato dopo poche ore dal presidente della Rai.
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Paolo Garimberti è infatti a sua volta intervenuto nella vicenda, a margine del Prix Italia in corso a Torino, stigmatizzando l’atteggiamento riottoso del direttore del Tg1 e definendo “inaccettabile” la sua replica all’azienda: “Minzolini deve imparare a tacere. Chiunque, al di là del fatto che lavori in Rai o meno, deve rispettare le istituzioni. Zavoli è il presidente della Commissione di Vigilanza, è stato presidente della Rai, è stato e resta un grande giornalista“.
Anche il vicepresidente Pd della commissione di Vigilanza Rai, Giorgio Merlo, parla di un “proccupante calo di ascolti” che obbliga l’azienda ad un intervento, mentre è arrivata immancabile la solita difesa del Tg1 da parte della dirigenza del Pdl, che probabilmente non si rende nemmeno conto di confermare così platealmente l’etichetta di “megafono del governo” affibbiata dai più alla testata giornalistica.