Ormai è chiaro: l’IVA (imposta sul valore aggiunto) è passata dal 20% al 21% e nelle scorse ore, è stato possibile assistere alle conseguenze di questa manovra finanziaria. Tanti prodotti sono aumentati e tra questi c’è anche il carburante delle nostre auto: aumento di benzina, diesel, e gpl in tutta Italia.
Un aumento che comporta una stangata annua non indifferente, soprattutto perchè il prezzo del carburante è già elevatissimo a causa delle numerose accise. Chi pagherà di più questo aumento? Gli italiani che abitano nel Sud del Paese: infatti, nonostante la crisi economica coinvolga maggiormente il sud Italia, saranno proprio loro che avranno a che fare con gli aumenti più importanti: a causa dell’ addizionale regionale, in alcune regioni, tra cui Abruzzo, Molise, Marche, Campania, Calabria e Puglia si è superato ormai quota 1,70 euro al litro per la benzina verde.
L’aumento dell’ IVA, fondamentalmente, ha comportato un aumento di circa 1,4 centesimi il litro per la benzina, 1,3 per il gasolio e 0,5 per il Gpl. Questi sono gli aumenti consigliati dai gestori petroliferi, ma è il caso di prestare attenzione ai distributori locali, onde evitare alcune speculazioni, che puntualmente arrivano in queste circostanze.
Di recente è stata fatta una rilevazione dei prezzi medi dei carburanti: la benzina varia da 1,640 il litro della Esso ai 1,646 della Tamoil, mentre il gasolio si appresta sui 1,51 euro (anche se in alcune pompe bianche del nord Italia è possibile trovare un prezzo di 1,38 euro.
Aumentato anche il costo del GPL che viene venduto ad un prezzo compreso tra gli 0,723 euro della Agip agli 0,742 della TotalErg.